di AURELIO MUSTACCIUOLI
Se fino ad oggi il libertarismo è stato considerato una corrente di nicchia, un’utopia intellettuale per pochi eccentrici, oggi è il momento di rovesciare la prospettiva: il libertarismo sarà la chiave per sopravvivere, prosperare e rimanere umani nel futuro che ci aspetta. Viviamo in un’epoca in cui i vecchi dogmi stanno crollando.
La fiducia nello Stato è ai minimi storici, le ideologie collettiviste mostrano le loro contraddizioni, e le promesse di sicurezza e benessere universale si stanno rivelando per quello che sono: illusioni costruite su debito, coercizione e rinuncia alla libertà. In tutto questo, il libertarismo non è solo un’idea. È una bussola etica, un modo per orientarsi in un mondo che cambia. E presto, sarà l’unico modo ragionevole di stare al mondo senza farsi travolgere.
Questo libro è nato con un intento semplice: spiegare cosa vuol dire essere libertari, ma farlo per l’uomo comune, per i giovani. Non per il filosofo, l’economista o il politico di professione, ma per chi si guarda attorno e sente che qualcosa non torna. Per chi percepisce che il vero problema non è solo l’aumento delle tasse o la burocrazia che ti soffoca, ma una filosofia di vita imposta dall’alto che ci priva di autonomia, responsabilità e significato.
Essere libertari non vuol dire essere egoisti, cinici o isolati. Significa l’esatto contrario: vivere pienamente la propria vita. Seguire le proprie passioni. Non farsi fregare dalla trappola dell’apparenza, del dover fare carriera, accumulare denaro, inseguire sogni che non sono i tuoi. Significa non voler comandare gli altri, e non voler essere comandati. Significa non cedere mai alla tentazione di “aggiustare” gli altri, ma concentrarsi sul migliorare se stessi. Perché quando ognuno migliora se stesso, la società migliora. Quando cerchiamo di migliorare gli altri, invece, la società si corrompe.
Il libertario è curioso, appassionato, spesso anche un po’ dispersivo. Ma è mosso da un principio chiaro: non aggredire mai, e non farsi aggredire. Il libertarismo si mette nei panni delle vittime, ma considera vittima solo chi è oggetto di coercizione, non chi semplicemente non ottiene ciò che desidera. I diritti “garantiti” con i soldi altrui non sono diritti, ma privilegi arbitrari travestiti da giustizia sociale. Ed è proprio qui che entra in scena la nostra epoca. Un’epoca in cui la scarsità – quella base su cui si fondano l’economia, i conflitti e perfino la giustificazione dello Stato – inizia a cedere il passo a un mondo nuovo. Un mondo dove l’intelligenza artificiale, la robotica e l’energia low-cost rendono possibile la produzione di beni a costi marginali prossimi allo zero. Dove la divisione del lavoro può diventare automatica, e la cooperazione può avvenire senza intermediari. Dove l’uomo, finalmente, potrebbe liberarsi dalla fatica materiale per dedicarsi a ciò che ha davvero valore. Ma attenzione: questo mondo non sarà automaticamente migliore. Può diventare un paradiso di libertà o un inferno di controllo. Tutto dipende da quale filosofia prevarrà. Ecco perché il libertarismo non è solo attuale. È urgente. E domani sarà necessario.
Questo libro è una Guida Galattica per Libertari. Perché sì, ci sarà da viaggiare. Tra idee, scenari futuri, intuizioni etiche e scelte pratiche. Ma soprattutto, sarà una guida per restare fedeli a se stessi. Perché in un mondo dove tutto cambia, l’unica vera ancora di salvezza è sapere chi sei, cosa vuoi e cosa non accetterai mai. E se la tua risposta è: “non accetterò mai di essere schiavo, né carnefice”, allora benvenuto a bordo.
TRATTO DA “Guida galattica per libertari”