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Piccolo imprenditore si toglie la vita, chissenefrega, mica era un “migrante”

Da leggere

di MICHELE FAVERO

Una notizia che non fa notizia, giusto Veneti? 
Ivan era solo un piccolo imprenditore. 
Non era un drogato, non era un negro, non era un clandestino, né un profugo, né un mafioso.
Non era nemmeno un uomo di Stato né un militare. 
Ivan era solo un piccolo imprenditore di 24 anni, nel fior fiore della sua vita. 
In Italia una persona come Ivan è considerata dai media e dall’opinione pubblica come un paria nell’ India di qualche anno fa. 
Uno di quelli di cui non si deve parlare, ma se proprio lo si deve fare, nel migliore dei casi è un pericoloso evasore fiscale, un criminale colpevole del suo lavoro, per colpa sua non vengono costruiti nuovi ospedali, scuole , pagate le pensioni ecc. ecc. , prigioniero di una immagine che la società ha creato per lui e che non potrà mai cambiare. 
Persino gli economisti ce l’hanno con queste figure sorpassate, queste piccole imprese che si ostinano a sopravvivere con una bassa produttività e con utili ridicoli, poiché girano milioni di euro in nero, dico bene Boldrin?
Domani tutti lo avranno già dimenticato, come altre migliaia di lavoratori Veneti che avevano fatto la medesima scelta. 
Ma di cosa sto parlando, che cavolo scrivo, tanto non interesserà a nessuno, se non a qualche pazzo Venetista come il sottoscritto. 
Secondo voi Ivan avrà chiesto aiuto a qualcuno? 
Forse le banche potevano aiutarlo?direi di no, in fondo la sua microimpresa mica era l’Alitalia che da lustro al Paese e lavoro a migliaia di persone, lui era solo Ivan e certamente come tanti piccoli imprenditori avrà evaso migliaia di euro e fatto chissà quali altri scempi.
La Chiesa cosa dirà? probabilmente lo condannerà per questa scelta infausta, poiché la vita è un dono e solo Dio può togliertela.
Le magliette rosse non possono muoversi solo per il giovane Ivan, credo nemmeno i TG nazionali che devono documentarci in ordine su : Migranti, cosa bere e mangiare in ferie e cosa ha mangiato Ronaldo durante la prima settimana in Italia. 
Ora qualche generale in pensione ci dirà che non si devono accettare i soldi della mafia, ci dirà di chiamare il numero verde se pensi al suicidio e ci dirà di essere fiduciosi nelle italiche istituzioni. 
Cosa dirti Ivan, scrivo queste sciocchezze con le lacrime agli occhi, ma ti prometto che presto o tardi, TU e tanti altri Veneti, avrete giustizia.
Riposa in pace fratello Veneto. 
Sentite condoglianze alla famiglia 

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32 COMMENTS

  1. ma io mi chiedo ,negli altri paesi della comunità europea succedono questi drammi ? Questo lo Stato per primo se lo chiederà? A Bruxel avranno mai cercato di risolvere queste tragedie che succedono quä ??????

  2. Assolutamente qui Salvini deve intervenire. Queste sono situazioni che non meritano questa fine. Piano piano il ragazzo si invogliava a pagare le tasse, ma non metterlo in difficoltà tali da farlo sentire male.

  3. Ma che impostazione di articolo è? Tristissima la storia del ragazzo e profondo sconforto per l’accaduto… Ma che vuol dire che “non era un drogato, non era un negro, non era un clandestino”… Se avete da raccontare una storia e avete la percezione che se ne parli poco, sollevate il problema e restate sulla vicenda. Ma perché dovete far uscire per forza il piccolo Hitler che è dentro di noi. Quel piccolo Hitler che si cela dentro di voi è anticostituzionale e va represso. All’occorrenza, la prossima volta, ci sta una bella segnalazione alle autorità informatiche per farvi chiudere sto canale.

    • Perché a loro della vicenda non frega niente. A loro interessa, appunto, svegliare i piccoli hitler.
      Razzisti e fascisti che sciacallano su tristi vicende.

  4. Un altro imprenditore che se ne va, prigioniero dei suoi fantasmi, delle sue paure, dei suoi errori, perchè no,anche dei suoi errori ; ma soprattutto colpevole di non avere un tradizione di famiglia alle spalle, di volere far
    ostinatamente da solo, sopraffatto dalla vergogna…..ma quale vergogna, Ivan, con un socio occulto che si chiama “Stato”, presente solo per dividere gli utili, anche solo presunti, ma che ti lascia allo sbaraglio di fronte al credito negato, al mancato supporto finanziario di idee ed innovazione, in un Paese con due anime lavorative diverse, quella dello stipendio garantito dei dipendenti di Stato, che riescono perfino a stravolgere il concetto stesso di lavoro, interpretato spesso come qlc di inutile tra un WE e l’altro, e quella di te e tanti di noi in guerra ogni giorno vincere la concorrenza, aumentare la propria competitività, allargare il propri mercati, centellinando lo spazio per la famiglia, pervasi da passione e un credo che ci anima e ci spinge sempre più avanti. No Ivan, non devi vergognarti, alza la testa e guarda con orgoglio davanti a te; Buon viaggio ragazzo “nostro”

  5. Ma che si deve far per sopravvivere ? Questa amara storia non può far altro che giustificare l’evasione e l’elusione fiscale . Uno stato che non capisce e non si preoccupa del malessere dei suoi cittadini non merita altro !!
    Sono molto dispiaciuto che Tu non abbia trovato la forza per reagire .
    RIP povero Ivan .

    • Lo Stato deve smettere di preoccuparsi dei cittadini, ddeve farsi i cazzi suoi, non rompere le balle con le tasse e lasciare lavorare gli imprenditori

  6. Sono piccolo imprenditore ,non sono veneto, ma calabrese,conosco i no che lo hanno portato a compiere questo gesto,conosco l’amarezza e il dolore il senso di impotenza e la paura che ha provato.Ci si sente sconfitti e in difetto per chi conta su di noi . Conosco il labirinto mentale in cui si è trovato e la sensazione di avere le spalle al muro e continuare a sentire no. E quel no ti uccide ,ti logora ,ti consuma . È vero il piccolo imprenditore è per sua natura debole rispetto a tutti e ci pensi più di una volta al giorno al suicidio,ci pensi come via di uscita per non sentire i no .A 24 anni c’è la vita ancora da scoprire , non è giusto ,non deve essere così questo ragazzo si è preso responsabilità ,oneri , e doveri da rispettare ed invece di avergli detto bravo, dato forza o coraggio gli è stato detto no

    • Sono un piccolo imprenditore come lei e condivido in pieno le sue parole… sicuramente quei no, quei “ora non riesco a pagare”, quei “ho bisogno del DURC per pagarti”, quei “non riusciamo a darti altro credito” e tante altre negazioni unite alle pressioni dei pagamenti e umiliazioni lo hanno ammazzato!!!! I piccoli imprenditori sono visti come banditi, come quelli che fottono dipendenti è Stato…. mai nessuno vede il sangue che sputano giorno per giorno … mai nessuno vede i mille calci nella pancia e le centinaia di coltellate , anche nella schiena….. mai nessuno li vede guardare il soffitto la notte e fumare tante sigarette sul balcone o nel giardino con la testa sui conti, sulle strategie da adottare per restare a galla….. mai nessuno ci vede e ci crede!!! L’imprenditore è stato, è e sarà sempre un uomo SOLO!!!! Solo nelle associazioni, che ci usano per prendere potere politico, solo contro tutti…. è proprio quella solitudine che nei brutti momenti ammazza chi è più debole e onesto…. riposa in pace collega…. farò una preghiera a per te

  7. Purtroppo l’informazione è scarsa o inesistente ma c’è una legge nata nel 2012 che nessuno ha voluto divulgare perché va contro gli interessi delle banche, finanziarie, Equitalia etc. È la legge 3/2012 per sovraindebitamento o legge salva suicidi. Io ho avuto la fortuna prima per necessità personale poi per l’opportunità concessa di accedere a questa legge tramite l’avv. Francesca Scoppetta ideatrice dell’associazione PRODEITALIA PROGETTO DEBITI ITALIA composta da professionisti avvocati tributaristi etc esperti in questa legge. L’opportunità per me di lavorare con loro dandomi una chance lavorativa. Potete accedere al sito e informarvi se avete bisogno di aiuto la prima consulenza è gratuita. Io sono Alessandra Villa se volete qualche informazione sono a vostra disposizione.

  8. Tristezza infinita !! -per questo ragazzo pulito , mi vergogno di avere Istituzioni ancora lontane dai reali problemi quotidiani .
    Mi vergogno di leggere sulle testate giornalistiche i problemi di Ronaldo !
    giornalismo infame !

  9. Da piccolo imprenditore, stavo per commettere anche io il gesto.
    Da quasi venerato da tutti in tempo di di richieste di collaborazioni sponsorizzazioni, partener schip anche per telethon con la bnl.
    Quando sono cominciati i periodi bui. Mancati incassi contrazioni del mermercato e altro.
    Abbandonato da tutti, sopratutto dalla banca, che per anni mi ha chiesto collaborazioni varie. Sempre a spese mie.

  10. non sono veneto ma piccolo imprenditore si….conosco questo mondo dove quando non hai bisogno ti stanno tutti vicini e quando sei in difficoltà ti ritrovi nella più assoluta solitudine ( escludendo quelli che sono gli affetti familiari ). Dopo circa 18 anni e dopo un’esperienza di impresa devastante ci riprovo forte dell’esperienza fatta ma sempre senza alcuna certezza ed alla tenera età di 59 anni ( sono sulla soglia dei 60 ). L’unica cosa che non è cambiata è la visione del rapporto con le istituzioni e le banche: non esiste nè mai è esistito. Mi dispiace per questo figlio abbandonato al proprio destino e spero che un giorno qualcuno paghi per il dolore causato alle famiglie

  11. Salve a tutti, pure il mio caso e drastico, x 18 anni ho lavorato negli aeroporti veneti e da oggi a domani non mi hanno rinnovato i contratti.
    Mutuo della casa da finire furgoni con liesing ed imposte.
    Dopo un anno me banche ne altri non ci aiutano.
    Pignorandomi case e auto.
    Un grazie a mia moglie e figlia che mi aiutano a superare.
    Capisco il ragazzo ero vicino pure io.
    Grazie

  12. Mi dispiace molto, sono una micra impresa anch’io, ed anch’io sono stato accusato di evasione fiscale di cui ancora dopo 10 anni sto’ lottando contro le istituzioni (se esistono) non so’ come andra’ a finire ma….una prima battaglia l’ho vinta e stanne sicura caro ragazzo mio (ho 55 anni)…….un giorno urlero’ anche per te….!!!!!!!!!
    Stanne certo……

    Faustino Moriconi.

  13. Come già accaduto ad alcune persone che conoscevo, ed ancora stimo come fossero ancora in vita, anche il povero tapino è arrivato al punto per cui la sofferenza di affrontare un nuovo giorno era qualcosa di immane. Una condizione che non poteva, non sapeva, non voleva più subire con l’imposizione di dover gestire.
    Una scelta senza ripensamento presa in solitudine col buio nell’anima.
    Non voleva fuggire, liberarsi dalle responsabilità, scappare. Stava bene dove stava. Non barattava i suoi errori di valutazione con l’irresponsabilità statalista. Voleva far fronte agli impegni come uomo libero di risolverli. Ad un uomo così basta togliere la possibilità di riscattarsi operosamente e l’avrete condannato a sopprimersi per manifesta inutilità del proprio ingegno ed esistenza. Quelli così tirano le conseguenze e si sopprimono, non fuggono:
    prendono le cose tremendamente sul serio, come sul serio mettono gli altri davanti alle loro responsabilità. Lo statalismo di ogni salsa e fragranza, con l’immaturità delle sue assurde richieste o prescrizioni, uccide prima l’anima di tutti e poi anche il corpo degli onesti più fragili.
    Non lo conoscevo e non conosco nel concreto la somma delle fetenze alle quali ha deciso di opporsi togliendosi di mezzo. Quel che so è che la somma ha sempre più addendi e qui il conto è stato percepito come umanamente impagabile. Rispetto R.I.P.

  14. Mi scusi Facco, ma Lei è riuscito a capire per chi lavora Boldrin? No perché in questi giorni ho avuto una lunga diatriba con Fidenato e ne sono uscito con una profonda convinzione che in Veneto ci sia una certa confusione su chi e sul perché accadono fatti come quello descritto in articolo.

  15. Condoglianze alla famiglia. Riposa in pace giovane uomo che certamente ti sei sentito senza via d’uscita per arrivare a questo gesto. Riposa in pace e che la terra ti sia lieve. Una mamma.

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