RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Dopo che il popolo scozzese ha potuto esprimersi in merito all’indipendenza del proprio Paese con il referendum, Gioventura Piemontèisa intende intraprendere un percorso per giungere anche in Piemonte a rendere possibile la consultazione dei cittadini per il ritorno dell’indipendenza, perduta in seguito alla proclamazione dello Stato unitario.
Un primo passo sarà quello di avviare l’iter per il riconoscimento del popolo piemontese presso le istituzioni internazionali, seguendo l’esempio – fra gli altri – di Estonia e Lettonia (1991), Armenia e Georgia (1992), Timor Est (2002) e, recentemente della Savoia (2014).
Proprio con la Savoia e con Nizza è in corso da tempo una stretta collaborazione con l’obiettivo condiviso di riproporre la formazione di quella nazione oggi sommersa che per quasi un millennio sono stati gli Stati di Savoia.
La sovranità politica resta la condizione indispensabile per evitare che i popoli degli Stati di S
Non voglio apparire (solo) criticone, e certamente fate tutto questo con le migliori intenzioni, però mi sembra che eventi recenti e non abbiano ampiamente dimostrato l’inutilità di simili percorsi.
Tanto per cominciare: anche facendo le cose “come vanno fatte”, ci vorrebbero comunque alcuni per decenni, specie in Piemonte dove si ronfa ancora profondamente…
Quella di rivolgersi ai cittadini di qualunque convinzione politica, poi, è proprio una pessima idea: in passato ha dato grandi soddisfazioni ad un buon numero di poltronari, e nient’altro.
Spingere sulle questioni identitarie di certo non aiuta: in Piemonte siamo pieni di meridionali, e mica possiamo mandarli via! Bisognerebbe, semmai, spiegare i vantaggi che loro stessi trarrebbero dall’indipendenza.
Comunque, tanto di cappello per la buona volontà.
In qualche modo bisogna svegliarsi sti piemontesi e noi di gioventura sono anni che lo facciamo. Lamentarsi serve a poco. Si deve agire!