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Povero indipendentismo lombardo, una macchietta tutta italiana

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MARONI ITALIANOde IL POLENTONE

Povero indipendentismo lombardo. Quando non è nelle mani della Lega – che ne ha fatto strame negli ultimi 30 anni, oltre 20 dei quali passati a governare in Regione – finisce per essere rappresentato da improbabili ex parlamentari, che quando non sono imprenditori semi-falliti (sempre alla ricerca di una poltrona), sono “rivoluzionari con la fattura”, ovvero di quelli che vorrebbero fomentare le rivolte degli altri, finanziando carri armati con regolare ricevuta fiscale.

Povero indipendentismo lombardo. Finisce sempre con qualche ex-parassita che starnazza per farsi notare o essere inserito in qualche comitato, che farebbe carte false (dopo aver vestito i panni dell’anti-leghista) per tornare ad allearsi col Carroccio, oppure diventarne scherano per ottenere una qualche nomina in qualche ufficio pubblico, o meglio ancora una qualche candidatura alla Camera, al Senato, al Pirellone.

Povero indipendentismo lombardo. Rappresentato da personaggi che quando si candidano sindaci nel loro Comune, raccolgono così pochi voti che nemmeno in Consiglio comunale riescono ad entrare. Povero e finanche miserabile quando è rappresentato da scribacchini, che per lustri hanno leccato le chiappe a Umberto Bossi e – una volta defenestrati perché il loro cavallo è finito a processo per mille e una porcata – continuano a fare i leccaculi per qualche altro politichetto italiano che gli passa uno stipendio. Per certo indipendentismo lombardo, il giornalismo è fare i velinari.

Povero indipendentismo lombardo. Per fingere di esistere firma e propone mozioni per l’indipendenza della Catalogna, dimenticando che i catalani degli indipendentisti lombardo-padani, dopo averli conosciuti ben bene, fanno volentieri a meno.

Povero indipendentismo lombardo. E’ una macchietta tutta italiana. Si affida ancora a quelli che dell’autodeterminazione han fatto strame, a suon di viva i prefetti e fasce tricolori. A fronte di poche facce nuove, di un manipolo persone perbene, che ci provano con onestà intellettuale a liberarsi dell’Italia, c’è un mare magnum di cialtroni, il cui unico segno distintivo è essere italian-mardani travestiti da autonomisti e il cui unico motto rimane l’inossidabile “Francia o Spagna purché se magna”. Anelando la Catalogna!

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2 COMMENTS

  1. Direi che i leghisti non abbiano il coraggio delle proprie idee.
    Non hanno ben radicate le convinzioni indipendentiste.
    Bordeggiano stancamente.

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