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Il reddito garantito rende i poveri… più poveri!

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soldicrisidi BILL BONNER*

BALTIMORE Un caro lettore ci ha riportato alla mente un commento probabilmente proferito da Groucho Marx: “Un pasto gratuito? Lei non può permettersi un pasto gratuito”. Si riferiva al referendum nazionale in Svizzera. Gli elettori dovevano decidere se dare a tutte le persone residenti in Svizzera un pasto gratuito – un reddito annuo garantito di circa $30,000 l’anno.

Il problema con un reddito garantito (lo si ottiene e basta, non importa se si possiede un lavoro o meno) è un argomento di cui abbiamo scritto molto negli ultimi 15 anni. È il problema di tutte le frodi… tutti gli sciocchi programmi di ridistribuzione… e tutti i programmi inerenti qualcosa in cambio di niente. Ed è lo stesso se si “stimola” un’economia con “denaro” fasullo… fornendo aiuti esteri ai dittatori stranieri… o distribuendo pasti gratuiti agli elettori in patria.

Lo Stato Profondo, oltre ad essere maligno e divertente, è incompetente. Combatte guerre solo per perderle. Non risolve i problemi e li peggiora. Guidato dalla FED della Yellen, “migliora” l’economia e fa diventare 9 persone su 10 più povere di quanto non fossero prima.

Oggi parleremo di una guerra speciale – la guerra alla povertà. Gesù la respinse: “I poveri saranno sempre con voi”. Ma questo non ha fermato i federali dal lanciare un attacco. Fortunatamente sono così goffi, zoppi e incompetenti, che ci hanno risparmiato un disastro peggiore. Se fossero stati più intelligenti e meglio organizzati, avrebbero fatto ancora più danni.

Il presidente Lyndon Johnson dichiarò la sua guerra alla povertà più di mezzo secolo fa. Da allora i federali hanno speso più di $16,000 miliardi in campagne contro la povertà. Oggi ci sono molti più poveri negli Stati Uniti di quanti ce n’erano allora – circa 39 milioni. Già, applaudiamo i federali: non hanno fatto che peggiorare le cose! Hanno speso $16,000 miliardi, si tratta di circa $1.7 milioni per ogni famiglia povera costituita da quattro persone… sufficiente per spazzare via la povertà per tutto il clan.

Ma ora i conservatori del “buon governo” hanno tirato fuori i loro calcolatori. Dicono che la guerra potrebbe essere combattuta in modo più efficiente, se ad ogni famiglia povera fosse consegnato un milione di dollari. Problema risolto! Il “povero” diventerebbe milionario. Missione compiuta! E che stimolo economico che sarebbe! Soprattutto per alcuni segmenti dell’economia. Tutto ad un tratto un’ondata di potere d’acquisto colpirebbe i mercati come il missile di un incrociatore della Marina degli USA. I prezzi della cocaina salirebbero! Per quanto riguarda le Escalade nere con i vetri oscurati… GM non sarebbe in grado di sfornarle abbastanza velocemente.

Per alcuni mesi, il problema della povertà sarebbe risolto… e verrebbe sostituito da un sacco di altri problemi. Poi il povero tornerebbe ad essere povero e i combattenti della povertà imbraccerebbero di nuovo le armi.
Il denaro gratis è una minaccia: rovina i ricchi e i poveri. E più soldi vengono creati artificialmente… più la gente si può rovinare. Ecco perché i figli dei genitori ricchi sono spesso più problematici rispetto a quelli dei poveri; i ricchi hanno più soldi da spendere.

In Aspen, in Colorado, per esempio – un enclave della ricchezza – i livelli di depressione e l’uso di droghe tra gli adolescenti sono tra i più alti rispetto alle comunità povere. Prendere soldi in cambio di niente è un’abitudine facile da sviluppare… e un’abitudine difficile da spezzare.

I poveri – nei centri delle città degli Stati Uniti e nei paesi africani – hanno poche difese; anche un po’ di elargimenti forniscono un forte slancio. Diventano subito dipendenti. Le industrie locali scompaiono; non possono competere con i beni e i servizi gratuiti. Proliferano le cattive abitudini; aumentano criminalità e violenza.

Non è l’interesse che induce la gente a percorrere il sentiero del progresso economico. È il bisogno. E non è l’abbondanza di capitale che induce la gente a volerne di più; è la scarsità. Togliete la necessità… e indebolirete l’intera faccenda. La gente smette anche di interessarsi. Una delle innovazioni chiave che hanno costruito la civiltà moderna è stato il denaro. Ha reso possibile lo spostamento della ricchezza attraverso lo spazio e il tempo. Si poteva fare affari con qualcuno che non si conosceva – da una tribù diversa… con una lingua diversa… e una cultura diversa. Non importava quello che pensava o quali dei adorava. I suoi soldi erano buoni come quelli di chiunque altro.

Questo è ciò che ha permesso alle persone di specializzarsi e fare quello che sapevano fare meglio. Non dovevano fare tutto da soli. Potevano concentrarsi sulla loro impresa più produttiva e quindi scambiare parte della produzione con gli altri. Se vivevano in un luogo caldo, potevano coltivare banane o arance e scambiarle con grano e altri cereali di persone più a nord.

Beni e servizi hanno cominciato a muoversi (spesso con eserciti invasori) portando con sé nuove idee e innovazioni che hanno permesso a tutti d’andare avanti. Non è una sorpresa se le tribù che sono state tagliate fuori in isole remote o nelle valli isolate, sono di solito più primitive rispetto al resto di noi. Non hanno avuto il vantaggio del contatto, del commercio e dello scambio.

Il denaro ha anche permesso alla ricchezza di trascendere il tempo. Costruite qualcosa. Lo vendete. Conservate il denaro nella borsa. Dieci anni dopo è ancora possibile spendere la ricchezza che avevate creato un decennio prima. In alternativa è possibile utilizzare i soldi di qualcun altro, prendendoli in prestito – sulla base di una ricchezza creata molto tempo fa – per creare ricchezza futura… con la quale si può ripagare il debito e trattenere anche qualcosa per sé stessi.

Il denaro non è arrivato dal nulla; è arrivato da qualcosa. Doveva essere denaro onesto, non denaro fraudolento creato da banche centrali o governi centrali. E non poteva essere rubato. Invece doveva essere guadagnato – col lavoro, gli investimenti, il commercio e l’industria. È il prodotto… il frutto… dello sforzo. Non della pigrizia. E ha portato con sé un nuovo spirito, una nuova etica e una nuova filosofia su come funzionava il mondo.

“Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”, disse Gesù. Se avete intenzione di guadagnare, dovete prima dare. Rimuovete la necessità del dare, oltre che quella di prendere, e manderete al macero tutta questa storia. Non c’è bisogno di piantare, se non c’è bisogno di raccogliere. Non c’è bisogno di dire “per favore” e “grazie”… o di alzarsi e scaldare il forno alle quattro del mattino… se si incassa un assegno senza neanche cuocere una singola pagnotta di pane. E non c’è bisogno di risparmiare i propri soldi e investirli con saggezza, se si ha accesso a pseudo-risparmi in quantità illimitata.

Il denaro gratis crea l’illusione della ricchezza – in una famiglia o in un’economia – e fa diventare tutti più poveri. Saluti,

[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/

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4 COMMENTS

  1. Lei e’ un fantastico Robespierre, caro signor Bandiera.
    Il problema e’ che quando parla di GIUSTIZIA SOCIALE non sa’
    nemmeno cosa sia, nemmeno una vaga idea.
    Comunque non si preoccupi e’ in buona compagnia con gli altri 60 milioni di suoi concittadini.

  2. Purtroppo la mia recita: da sempre il palazzo poggia verso il BASSO.
    Ne avete visto uno che poggi verso l’alto..?
    Ebbene, se non si terra’ conto di questo non si avra’ mai e poi mai la cosiddetta GIUSTIZIA SOCIALE.
    Il palazzo e’ la societa’ formata dalla massa umana e non solo; sara’ sempre a piani dal basso fino all’attico.
    Beh, fin che tutto sara’ statico non si arrivera’ mai alla giustizia sociale. Ci deve essere un “GIRO TERMICO”: sapete che l’acqua o l’aria calda va sempre verso l’alto? Quindi anche la societa’ umana deve avere questo giro termico pena l’ingiustizia sociale.
    Anche con la ricchezza deve esserci il giro… gia’, il giro toglie i privilegi.
    Non credo che questa mia metafora sia cosi’ tanto incomprensibile… anzi, e’ facile capirla dato l’accostamento al calore. Tutti possono constatarlo.
    L’e’ che la societa’ umana e’ guidata da ignoranti. Nel senso buono.
    Cioe’ ignorano tante cose perche’ solamente DISTRATTI. Si, distratti e dalla cultura, meglio sottokultura, e dagli eventi che non sanno leggere, interpretare.
    Un fatto eclatante sono le SUPERIPERPAGHE.
    Di conseguenza le PAGHESUPERBASSE.
    Anche dopo essersi ritirati dal lavoro (in pensione) vige il divario perche’, perche’: le scuse dei potenti (in paga) fanno sempre da peso a pro loro. Beh, non puo’ essere diversamente dato che le palanche danno potere.
    Dopo il ritiro dal lavoro la cosiddetta paga pensionistica dovrebbe essere (questa si) uguale per tutti.
    Invece solo a leggere quanto ho appena scritto si stracciano le vesti e gridano: al rogo sto kax di eretiko.
    Mentre quelli che hanno la minima sperano si avveri e, PREGANO.
    Poi si vorrebbe sistemare la societa’ con 80 euri. Cosi’ tanto per dirne una.
    Non si avra’ mai il “GIRO TERMICO” fin che non si cambiera’, non si avra’ il coraggio di cambiare lo status odierno.
    Bisogna cambiare mentalita’ di cui il ragionamento. Il perche’ tutto sta nella frase: il palazzo poggia da sempre verso il basso. E continuera’ fino alla fine dei giorni.
    Quindi..?
    GIRARE… scambiere i bassi con gli alti; i medi con i bassi e gli alti e via discorrendo.
    Diciamolo, come fa la natura che MESCOLA e l’ARIA e l’ACQUA e il MAGMA e i pianeti e le stelle e cosi’ via: GIRARE..!!
    Purtroppo succede da sempre (il sempre e’ denominatore comune si notera’) che si tenta di rimanere li’: sulla poltrona, al comando e cosi’ via. Anche sulla ricchezza a scapito solitamente dei… BASSI..!
    Gia’, forse non saro’ capito da nessuno ma io insisto: in pensione tutti uguali o veramente una minima differenza che pero’ fara’ da discrimine ancora e non avremmo la cosiddetta GIUSTIZIA SOCIALE. Sara’ sempre ipocrita o da fariseo esternare per lusingare i cittadini alla giustizia sociale se non si agira’ come tra le tante metafore si ha nella CUCCAGNA.
    Gia’ la cuccagna sinonimo di giustizia sociale e che il palazzo poggia davvero verso il basso.
    La vedo nera… buia… mala… sta sorte nostrana di terrestri.
    Tuttavia: PREGHIAMO.
    PS:
    il disk puo’ andare avanti ne’…

    • Lei e’ un fantastico Robespierre.
      Ma sa almeno di cosa parla quando dice “giustizia sociale”?
      Non sapete nemmeno di cosa parlate questo e’ il punto, cari stupendi socialisti.

      • Di sicuro c’e’ una differenza tra noi due:
        io uso il mio nome e cognome anagrafico, lei no.
        E da nn o da pagiusco vorrebbe insegnarmi che cosa..?
        Sta scritto: l’uomo da’ il nome alle cose. Ci si conosce per il nome e il
        cognome. Un tempo passato anche per la paternita’ e maternita’.
        Per cui le cose senza nome non esistono o sono di poco conto.
        Tuttavia, consideriamo il suo nome e cognome cosi’ come ce lo ha mostrato e,
        andiamo avanti.
        Se lei avesse letto il senso (che e’ quello che conta) avrebbe capito almeno
        una cosa: che la giustizia sociale e’ impossibile da ottenere. Nemmeno ci si
        avvicinera’ per il 50%.
        Il perche’ sta nel FATTO che l’homo, mai stato sapiens sebbene va su Plutone,
        e’ stracolmo di DIFETTI quali: PREGIUDIZI, IPOCRISIE, ARROGANZE, EGOISMI e
        ecc. e come dicevo l’e’ stracolmo di quegli elementi che sia in passato che
        sia in presente e sia in futuro ci porteranno ai soliti frutti. Anzi. AL
        FRUTTO UNICO dell’umanoide e cioe’ questo:
        pianti, stridor di denti e stragi di innocenti… fino alla fine dei nostri
        (intesi dell’umanita’ appunto) giorni.
        Finale: io non sono e non assomiglio a nessuno della storia passata, presente
        e futura. Si, io sono solo Luigi Bandiera con i miei difetti e i miei pregi
        che la vita mi ha messo attorno o mi ha vestito, come le penne di un
        qualsiasi uccello.
        Un pavone, un passero, non lo si rimprovera per il suo piumaggio, lo si
        accetta e rispetta e basta… anche nel canto.
        C’e’ anche un Gianpiero con lo stesso testo…
        Un po’ di confusione non guasta… eppoi: una confusione in piu’ o in meno,
        in questo bailamme… suvvia, siamo sportivi noi no..??

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