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La secessione individuale possibile: mostrare la nostra non italianita’

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di GIANFRANCESCO RUGGERI Il congresso della Lega si è concluso come al solito con tante belle parole ed ora vediamo se arriveranno i fatti, anche al singolare, ne basterebbe uno solo, anche piccolino, basta sia un fatto concreto: sarebbe già qualcosa, sarebbe una bella novità. Per par condicio sia chiaro che il medesimo ragionamento vale anche per tutti gli altri partiti, movimenti, armate brancaleone varie che parlano di indipendenza, che ci promettono l’indipendenza. In effetti, come giustamente sottolineato dal direttore, le prospettive politiche, a meno di clamorosi colpi di scena, sono in generale poco o per nulla esaltanti. Allora non ci resta che arrangiarci, “settimo arrangiarsi” come si dice dalle mie parti, e l’unica secessione possibile per ora è la “secessione individuale”. Attenzione, non vi sto proponendo stravaganti teorie filosofiche, né bizzarri percorsi esoterici per sdoppiarvi in due, men che meno voglio invitarvi ad andarvene in Svizzera o chi
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4 COMMENTS

  1. Bell’articolo che condivido. Nella pratica lo faccio da anni, non mi comporto da italiano (non essendolo mi riesce facile…) cerco di parlare il più possibile il piemontese, se incontro straniero non dico mai che sono italiano ma piemontese, spiegando le similitudini linguistiche e culturali con il francese. Boicotto negozi ed attività “italiane”, prodotti “italiani” (nel senso che non sono autoctoni), cerco di guardare il più possibile televisioni francesi. Se posso compero libri scritti in piemontese, ma la produzione è limitata. Con l’introduzione degli ebook e le ridotte spese di produzione sarebbe auspicabile creare una casa editrice “nazionale”, che prepari ebook nelle nostre lingue, un quotidiano o un settimanale giornalistico nelle nostre lingue, doppiaggio o sottotitolatura di film (andatevi a vedere peppa pig in piemontese su youtube…) magari una televisione internet con un telegiornale nelle nostre lingue. Non occorrono grosse spese per fare questo, la spesa più grossa sarebbe per doppiatori, giornalisti, ecc ma se si organizzano dei volontari che possano dedicare alcune ore, poi con la pubblicità si potrebbe anche remunerarli.
    L’aspetto paesaggistico è interessante. La Regione Valle D’Aosta da anni da un contributo per chi costruisce o ristruttura edifici con materiali locali (legno e pietra) al fine di avere un uniformità ed evitare di ritrovarsi con palazzoni che sarebbero brutti perfino a Milano (come purtroppo è successo in Liguria). In Liguria si vede qualche tentativo di fare nuovi complessi residenziali in stile ligure, non sempre è possibile, dipende dalle dimensioni, ma il danno ormai è fatto. Le cascine “padane” sono un altro esempio, passare sull’autostrada Gravellona Voltri offre degli scorci di campagna che sono invidiati dagli stranieri.
    Comunque occorre una resistenza passiva, mai arrenderci e sempre ricordare a tutti che non siamo italiani, usare le nostre lingue, parole delle nostre lingue tutti i giorni è fondamentale. Ma occorre ricordare ai nostri figli che a scuola gli raccontano balle e prepararli al nostro futuro indipendente.

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