DI REDAZIONE
IERI, in Catalogna, si è svolta la consultazione sull'indipendenza dalla Spagna, dichiarata illegale dal governo centrale e dalla Corte Costituzionale. Ma le autorità catalane hanno proceduto egualmente e la partecipazione è stata massiccia. Come il consenso ottenuto dalla rivendicazione catalana. Anche 2 mesi fa, in Scozia, comunque, il 45% dei cittadini aveva votato contro l'unione con Londra. Il vento indipendentista, dunque, soffia forte in Europa. Soprattutto dove esistono divisioni territoriali - economiche e culturali - profonde e radicate. Neppure in Italia la questione dell'indipendenza regionale è nuova. La Lega ne ha fatto una bandiera, fin dalle origini. Ha minacciato la secessione, negli anni Novanta. Senza grande successo, alla prova dei fatti. Quando, nel settembre 1996, organizzò una marcia sul Po, per dichiarare - appunto - l'indipendenza della nazione Padana. Con un seguito molto scarso, però. D'altronde, la Padania era - e restaÂ
all’inizio le solite 2 manfrine di regime:
1) “la padania che è e resta una entità immaginaria” è la classica frase che dicono e devono dire per esorcizzare la paura, perchè hanno una maledettissima paura,
2) la scarsa partecipazione sul Po, altro tentativo di stravolgere la realtà , tentativo così maldestro che entra in contrasto con i dati dell’articolo stesso.
detto ciò, è interessante notare come in questo momento in cui nessuno parla di indipendenza da noi, in regioni come il piemonte che tutti definiscono addormentato e lontano anni luce dal veneto che tutti definiscono all’avanguardia ci sia già il 37% di favorevoli alla secessione,.
Rendiamoci conto che se di partenza abbiamo il 35% arrivare alla meta non è così difficile come si crede!!!!
Esatto… sono le frasi che gli “intellettuali organici” al regime conformista italiota non possono non inserire anche in articoli in cui si sottolinea quanto forte sia il vento indipendentista… sono modi coi quali si rende omaggio al padrone e all’ideologia che si serve e da cui si è stipendiati, e servono per ricordare comunque che si sta dalla parte del potere costituito… è una costante per tutti i cosiddetti “intellettuali” italiani farlo, quando scrivono di indipendentismo e secessionismo dalle pagine dei giornali di regime, come Repubblica, il Corriere della serva, La Stampa, il Sole24 ore ecc… ed è anche una costante storica e una caratteristica degli intellettuali italioti essere da sempre dei cortigiani al servizio del potere costituito… delle Signorie durante il Rinascimento, dei sovrani degli stati preunitari, della monarchia sabauda dopo l’unificazione statuale della penisola, del fascismo durante il ventennio, e della repubblichetta “democratica” nata dall’antifascismo… ed egemonizzata dall’ideologia comunista… corrente di cui fa parte anche il triveneto Ilvo Diamanti..
L’indipendenza “da tutti” non implica necessariamente la solitudine.