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Rajoy: “han votato in 2 milioni? nessuna importanza”

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mas-rajoydi ENRICO ANDRIAN

97% di schede scrutinate; Votanti: 2,236,806. Il quesito referendario è il seguente:
“vuoi che la Catalogna diventi uno Stato sovrano?” (Sì / No)
“vuoi che lo Stato catalano sia uno Stato indipendente? (Sì / No)

Risultati:
– Sì / Sì: 80,7% (1,806,336)
– Sì / No: 10,09% (225,659)
– No: 4,54% (100,601)

Il premier spagnolo Mariano Rajoy giudica di “nessuna importanza” la consultazione che ha visto ieri 2 milioni di catalani andare alle urne per esprimersi sull’indipendenza della Catalunya, e lo dice senza nemmeno sapere il risultato. Ma se il disprezzo di Madrid è a priori, solo perché 2 milioni di persone sono andate pacificamente, evitando di raccogliere provocazioni, allora il signor Rajoy non ha capito e, forse, non capirà mai cosa sia la democrazia e la libertà.

«Non è la consultazione definitiva, ma è molto importante. Ci siamo guadagnati sul campo il diritto a un referendum ufficiale», ha detto il presidente della Generalitat de Catalunya e leader del partito “Convergència i Unió”, Artur Mas «Vogliamo decidere, e oggi lo abbiamo dimostrato, il nostro futuro politico.
Siamo abbastanza grandi per farlo. Tutte le Nazioni hanno il diritto di decidere del proprio futuro.
Oggi la lezione di democrazia rafforza tale diritto naturale di tutte le Nazioni. Questo 9 Novembre appare come una pietra miliare memorabile nella Storia della Catalogna, ma lo scopo è principalmente quello di guardare avanti, di costruire un Catalogna migliore sotto tutti i punti di vista.
L’ostilità di Madrid ci ha messo in condizioni molto difficili e dure, impedendo una consultazione tranquilla, ma il successo di oggi dimostra che quando noi catalani siamo uniti e ci muoviamo insieme, sappiamo dare il nostro meglio.
Quando lo facciamo, è perché la nostra causa diventi veramente vittoriosa.
Il 9 Novembre ne è un potente esempio.
Ci siamo guardati allo specchio, e ci siamo piaciuti, come paese, come popolo.
E ‘una buona cosa.
Sono molto orgoglioso di questo paese, della sua gente, e di rappresentare la Catalogna in questo momento.
E’ mia volontà continuare a servire la Catalogna fino a raggiungere il giorno in cui decideremo liberamente e pacificamente il nostro futuro, senza nuocere a nessuno, ma in accordo con gli altri.
Decidiamo il nostro futuro pacificamente, liberamente e democraticamente.
Non contro la Spagna o contro chiunque; ma a nostro favore e cercando sempre il bene di tutti.»

Oriol Junqueras, presidente del partito Esquerra Republicana de Catalunya, lancia invece un appello diretto ad Artur Mas affinché avvii ufficialmente fase finale della pratica indipendentista: «il referendum di ieri è stato un passo importante, ma ora Mas sciolga il Parlamento catalano e convochi le elezioni anticipate di quello che sarà il primo, vero, parlamento costituente della nuova Repubblica di Catalogna.»

A Barcelona Carme Forcadell, presidente dell’ANC, ha dichiarato che il voto di oggi rappresenta la “rivolta democratica” del popolo catalano: «nonostante gli ostacoli e gli impedimenti dello Stato spagnolo, i cittadini catalani hanno esercitato la propria sovranità e hanno dimostrato di rifiutare la Spagna come proprio Stato.
Il sentiero è tracciato, porterà all’indipendenza e il processo democratico intrapreso dalla Catalunya sarà di esempio per tutti i popoli d’Europa che perseguono la propria indipendenza.»

«I fatti di Catalogna dimostrano al mondo che, quando un popolo è unito, può sfidare uno Stato tirannico ed oppressore sul suo stesso terreno, quello della democrazia e della legalità, in nome di quella stessa libertà di espressione e di scelta che qualsiasi Stato, per potersi definire democratico, dovrebbe garantire.» è il primo commento di Enrico Andrian, Segretario ANFEL «E tutto questo dovrà essere esempio per tutte le genti del Friuli e del Litorale. Perché se non saremo compatti e fermi nei nostri propositi, non potremo mai ottenere la libertà dallo Stato italiano. Arriverà presto anche il nostro giorno, così come per il Südtirol, il Veneto, la Lombardia e tutti gli altri. Perché se c’è una lezione che la Catalogna ci ha dato oggi, è proprio quella che niente e nessuno può fermare un popolo unito che vuole, pacificamente e democraticamente, essere libero. Per questo noi andremo avanti, per convincere Friulani, Triestini, Sloveni, Bisiachi, e tutte le altre genti della nostra Regione che l’indipendenza dall’Italia non solo è possibile, non solo è un nostro diritto, ma soprattutto sarà una enorme opportunità.»

VISCA CATALUNYA LLIURE!!! VIVA FRIÛL E LITORÂL LIBARS!!!

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