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Sindrome di Guillain Barrè, rischio aumentato con vaccino Johnson&Johnson

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di MARCO COSENTINO

La sindrome di Guillain Barrè (GBS) è un’infiammazione dei nervi periferici che tipicamente coinvolge inizialmente mani e piedi per diffondersi poi a tutto il corpo. Nella fase acuta nel 10-20% dei casi può essere molto grave e talora letale specie se coinvolge i muscoli respiratori, e la guarigione può richiedere mesi o anni e in vari casi non essere completa.

Le cause scatenanti sono soprattutto farmaci, malattie virali e vaccini (VEDI QUI – collegamento alla pagina in lingua inglese, dato che quella in lingua italiana non cita al momento tutte le possibili cause).

Proprio per questo motivo, la GBS è sempre considerata un potenziale effetto avverso di qualsiasi trattamento di immunizzazione attiva, e la possibilità che si manifestasse con i vaccini covid è stata considerata con largo anticipo (qui ad esempio un commento risalente a fine 2020 pubblicato sulla prestigiosa rivista Brain: LEGGI QUI).

In questi giorni, l’autorevole rivista JAMA pubblica una segnalazione di aumentato rischio di GBS con il vaccino covid J&J. La stima è di oltre 6 casi in più per 100.000 vaccinati, da una frequenza attesa di circa 2 a una osservata di oltre 8. Gli autori peraltro precisano che si tratta di dati ricavati da sistemi di farmacovigilanza passiva, soggetti quindi a inaccuratezze e a sottosegnalazione (LEGGI QUI).

Va osservato peraltro che da dicembre 2020 a oggi si sono accumulate nella letteratura scientifica decine di report di GBS anche grave dopo vaccini covid, non solo J&J bensì anche l’altro DNA/vettore Astrazeneca e l’RNA Pfizer (VEDI QUI). Non per ora l’RNA Moderna.

Purtroppo, singoli casi, serie di casi e segnalazioni spontanee ai sistemi istituzionali di farmacovigilanza sono gravati dai limiti intrinseci in queste forme di rilevazione, adeguate per produrre “segnali” ma non per trarre conclusioni su di essi. Possiamo in ogni caso dirci che al momento dei segnali esistono, e pure abbastanza solidi. Ora si tratterebbe di realizzare studi che possano condurre a conclusioni, ad esempio programmi di monitoraggio attivo svolti da istituzioni indipendenti e terze.

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