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Stiglitz ha un’idea per la crescita: più spesa pubblica e più tasse

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stiglitzdi MATTEO CORSINI

“Per quei Paesi il cui debito è vincolato c’è una via d’uscita, sulla base del principio di lunga tradizione del moltiplicatore di pareggio di bilancio: un aumento della spesa pubblica accompagnata da maggiori imposte stimola l’economia. Purtroppo, molti Paesi, tra cui la Francia, sono impegnati in contrazioni del pareggio di bilancio”. Joseph Stiglitz, già premio Nobel per l’economia, è un sostenitore del rilancio della domanda aggregata anche grazie a un’espansione del deficit pubblico.

A suo parere dovrebbero fare investimenti pubblici a debito tutti quei Paesi che possono indebitarsi a tassi molto bassi e comunque inferiori ai rendimenti attesi da tali investimenti. Anche chi è già “tirato” con il debito dovrebbe aumentare la spesa per investimenti, aumentando al contempo le imposte. Il tutto perché ciò sarebbe di stimolo all’economia.

Stiglitz cita poi la Francia, che a suo dire starebbe (sciaguratamente) facendo il contrario. Credo che non potesse scegliere un esempio peggiore: la Francia ha una delle spese pubbliche più alte a livello mondiale (57 per cento del Pil), e anche con le tasse non scherza (le entrate superano il 53 per cento del Pil). Eppure è piuttosto impantanata, dato che dal 2008 a oggi il suo Pil reale è cresciuto mediamente dello 0.3 per cento annuo pur a fronte di deficit mediamente pari al 4.9 per cento del Pil. Il che ha portato il rapporto tra debito pubblico e Pil dal 67.9 al 97.1 per cento.

Anche l’Italia ha a lungo fatto spesa e aumentato le tasse, ma il Pil è restato al palo, mentre il debito saliva beatamente. Ovviamente Stiglitz ribatterebbe che la spesa è stata fatta male. Sarà, ma pare che questo problema sia piuttosto ricorrente. Non sarà sbagliata la ricetta?

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2 COMMENTS

  1. Un altro babbeo nella rete di Corsini.
    L’ottusità e la temerarietà elette a sistema di governo dell’economia.

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