di PAOLO BERNARDINI
Riflettendo sulle distorsioni, a volte ridicole, a volte drammatiche, della “woke culture”, su quanto essa stia diventando pervasiva, occorre risalire alle origini, magari non troppo note, di tale cultura dell’attenzione, dell’esser-sveglio, della vigilanza (supposta) sui mali del mondo.
Non escludo che alle lontane origini di questa cultura vi sia, interpretata in modo del tutto distorto, la lezione della morale ebraica, o “musar”, territorio di estremo fascino nella storia dell’etica, e non sempre abbastanza esplorato. La mia naturalmente è solo un’ipotesi, che lancio qui e ora. Ma credo sia una pista degna di essere perseguita. Anche perché la stessa più pura letteratura morale ebraica mette in guardia contro la degenerazione del concetto, quale sta avvenendo ora.
La cultura della perenne vigilanza, attenzione, dell’essere-svegli e attenti, rappresenta un caposaldo nella letteratura “musar”. Se prendiamo il maestro indiscusso di