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Tsipras è un colossale ballista e vuol vivere alle spalle degli altri

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tsiprasDI MATTEO CORSINI

“La scelta coraggiosa del popolo greco, in condizioni senza precedenti, non è una scelta di rottura con l’Europa ma è la scelta di tornare ai valori che stanno alla base dell’Ue. E’ un messaggio chiarissimo. Occorre rispetto per la scelta del nostro popolo… La proposta della Grecia non è disegnata per mettere del peso extra sui contribuenti europei”. Intervenendo al Parlamento europeo, Alexis Tsipras ha ribadito che i greci non vogliono uscire dall’euro e dalla Ue, chiedendo rispetto per la scelta del popolo greco.

Come ho già sostenuto più volte nei giorni scorsi, Tsipras e il suo governo riscuotono successo tra i solidaristi con i soldi altrui che affollano l’Italia, mentre nei Paesi nei quali il tenore di vita è inferiore a quello della Grecia e che sono usciti dal comunismo da poco più di vent’anni, l’atteggiamento del premier ellenico provoca una notevole irritazione, che io ritengo del tutto condivisibile.

Che buona parte del debito greco non verrà mai pagato a me pare inevitabile, ma proprio per questo imporre ai pagatori di tasse degli altri Paesi dell’area euro di finanziare ulteriormente la Grecia sarebbe pura follia.

I greci sono in maggioranza insofferenti nei confronti delle imposizioni della troika e rivendicano sovranità nella condotta della loro politica di bilancio. In effetti si dovrebbe lasciare loro tutta la sovranità che vogliono, purché si eviti di fornire ancora loro supporto finanziario.

Il signor Tsipras mandi il suo nuovo ministro delle finanze a cercare soldi presso gli investitori di tutto il mondo; veda così se trova qualcuno disposto a finanziare di tasca propria la Grecia e, se sì, a quali condizioni.

E’ evidente che il non voler uscire dall’euro e dalla Ue è dovuto non tanto a improbabili fratellanze, ma al fatto che dal 1981 la Grecia è beneficiario netto del bilancio comunitario per una cifra annua ancora oggi attorno al 3 per cento del suo Pil. Circostanza che è servita a sviluppare non già l’economia greca, bensì il suo statalismo assistenziale.

Alla luce di tutto ciò, sostenere, come fa Tsipras, che “la proposta della Grecia non è disegnata per mettere del peso extra sui contribuenti europei”, a me pare una colossale e insopportabile presa per i fondelli.

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5 COMMENTS

  1. Prendiamo coscienza che la Grecia noi l’abbiamo in casa con la piccola differenza che la Grecia vera dalla U.E. percepisce quattrini, mentre noi che manteniamo in casa un’altra Grecia, di quattrini alla U.E. ne paghiamo.
    Tsipras e Renzi sono due pinocchietti.
    Chissà che anche il nostro giocattolo si rompa.

  2. Il problema che si presenta alla base della disfatta Economica della Grecia, dell’Italia e di altri Stati del mondo non viene per nulla menzionata ed ha per fulcro tutti coloro che credono di saper fare politica, ciarlatani di turno, che vanno ad occupare le poltrone di comando pensando esclusivamente ai privilegi personali.
    Il debito Greco come quello Italiano non é nato all’improvviso, ma si trascina da parecchi anni.
    A questo punto il nostro pensiero si rivolge in forma di condanna a tutti i politici che si sono avvicendati al Governo dei Paesi in questione, tutti impuniti compresi i Sindacati altrettanto responsabili nel dividersi la torta.
    Abbiamo aderito alla Comunità Europea per correggere i mali incarnati nelle incapacità Nazionali di Governare il Popolo, lo Stato, la Giustizia, e continuamo a fare il braccio di ferro nel difendere la Mafia Istituzionale che ha scavalcato ogni logica ed ogni buon senso.
    La domanda più che matematica che grava sui nostri conti, i Costi Della Politica, con le incapacità di vedere le cose nel giusto verso, le quali ci conducono al pensiero: a cosa serve il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio, il Presidente della Corte dei Conti, il Presidente del Consiglio superiore della Magistratura, il Presidente del Tribunale Costituzionale, il Presidente…. il Presidente…. il Presidente…… il Presidente…. che mantengono lo Stato Mafioso, ecc., se poi dobbiamo fare il braccio di ferro con l’Unione Europea che ci guida a correggere i nostri mali che distroggono il Paese?
    Siamo indietro di parecchi anni di rivendicazioni sulle malefatte imposte da una Politica tradizionale che non intende migliorare, portando il Paese, i Paesi alla disfatta.
    Anthony Ceresa.

  3. Coco ha dato una descrizione della situazione economico-finanziaria della grecia che è paradigmatica, folgorante.
    L’insolvenza è strutturale.
    Dati alla mano.
    Il giocattolo , inquinato dalle teorie keynesiane, si sta rompendo.
    Il gioco sta sfuggendo di mano.
    E poi, come dicono i veneti, è peggio il tacon del buso.

  4. Qualcuno dirà che non c’entra nulla con l’attuale crisi dei debiti giganteschi e impagabili delle nazioni ma io sono certo che tutto questo abbia la sua origine nelle teorie economiche keynesiane e nella moneta fiat.

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