di GIANFRANCESCO RUGGERI
In questo periodo siamo un po’ tutti catalani a cominciare dal direttore, ma soprattutto un po’ tutti scozzesi e non è una simpatica presa di posizione o un passatempo, bensì è un obbligo, un dovere, dobbiamo sentirci un po’ scozzesi: ve lo ordino!
Da un lato è evidente che l’auspicabile indipendenza della Scozia non porterà con sé in automatico una Padania, un Veneto o una Lombardia indipendente, perché ognuno l’indipendenza se la deve conquistare da solo, con fatica e sudore, senza aspettare che piova dal cielo, d’altra parte è ipotizzabile che un simile evento possa rappresentare comunque un scossone in grado di far traballare i vecchi “stati nazionali” e di ridar voce a tutti i movimenti indipendentisti sparsi nel vecchio continente.
Rendetevi conto che potrebbe di andare in frantumi nientepopodimeno che il Regno Unito, unito anche nel nome, così se persino Sua Maestà la Regina rischia di perdere un pezzo, volete voi che a