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Una società in coma!

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di STEFANO BURBI

Premesso che la parola “diavolo” deriva dal greco “diabolos”, ovvero, “colui che divide”, non ci sono dubbi sul fatto che questo governo sia stato “diabolico” nel creare in modo pretestuoso ed ingiustificato profonde divisioni e fratture nella nostra società che saranno ricomposte solo dopo molto tempo.

Purtroppo il clima di terrore che stampa e televisioni a reti unificate stanno ancora spargendo, quasi senza contraddittorio (e questo dovrebbe far pensare), i diritti calpestati con provvedimenti inutili, crudeli, sadicamente punitivi di un Ministro della Salute palesemente ipocondriaco, hanno provocato in alcuni dei danni invalidanti alla capacità cognitiva e di critica paragonabili a quelli di un grave incidente automobilistico.

Come un ferito grave che si risveglia da un lungo coma, necessita di un complesso processo di riabilitazione per riprendere la sua normalità, per cui si ritroverà a dover imparare da zero a parlare, leggere, scrivere, camminare, la società d oggi, completamente sorda e cieca di fronte allo scempio dello stato di diritto (la salute NON c’entra più nulla) dovrà riappropriarsi dei più elementari principi di convivenza civile finora completamente distrutti.

Nonostante alcuni fantasiosi costituzionalisti collaborazionisti con quella che è, indubitabilmente, una forma di dittatura pseudo-sanitaria sostengano che tutto per ora è stato legittimo e corretto (sic!), non si può non vedere che invece i più importanti diritti positivi e naturali (lavoro, movimento, espressione, addirittura salute stessa) sono stati compressi.

E chi nega che siamo di fronte ad una forma evidente di autoritarismo cieco ed a suo modo crudele, irridendo coloro che denunciano questa situazione aberrante, è parte del problema e dimostra una preoccupante cecità ed un’ottusità intellettuale: sì, perché chi dice che le vere dittature sono “altro”, dovrebbe studiare le loro genesi e troverebbe, sorprendentemente, un modus operandi molto simile a quello di questo governo Brancaleone, in alcuni casi addirittura identico.

Ma si sa, nessun sostenitore di un regime si è mai reso conto di essere in dittatura e tutti plaudivano se un dissidente veniva mandato al confino o imprigionato. Corsi e ricorsi di una storia che nessuno vuole capire e che dà lezioni che puntualmente vengono ignorate.

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1 COMMENT

  1. Stefano Burbi. E’ un’omonimia o si tratta del compositore musicale nonché direttore stabile della Filarmonica di Firenze? In tal caso avremmo il rarissimo, forse l’unico esempio di operatore della musica colta che si schiera apertamente contro l’attuale regime tirannico.

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