di FIORENZO PIEROBON
Da mesi, scriviamo su queste pagine della frattura veneta all'interno della Lega. Lasciata da parte ogni istanza indipendentista, la battaglia all'interno del Carroccio è una questione di potere, quel potere che Flavio Tosi era convinto di aver acciuffato ai tempi della caduta in disgrazia di Umberto Bossi, con l'arrivo di Maroni insomma, e svanito con la nomina a segretario di Matteo Salvini.
Tosi non l'ha presa bene e nonostante la carica di segretario della Liga Veneta, ottenuta in tempi del tutto diversi da quelli attuali, oggi si ritrova in un angolo: non sarà lui il candidato del centrodestra a livello nazionale (Salvini s'è candidato a farlo, ma la scelta è ancora vincolata al ruolo che giocherà Berlusconi), tantomeno sarà lui il candidato a presidente della Regione Veneto, visto che il segretario federale ha designato Luca Zaia come successore di sé stesso.
Vistosi tagliato fuori e perdente, Tosi - ieri - ha rilasciato un'intervista c
Continuo a non capire che differenza ci sia tra Zaia e Moretti. Per me pari sono.
oportet ut scandala eveniant… ma quale litigi nel chiuso delle sedi, i problemi prima o poi vengono al pettine e non si possono più nascondere, che litighino pure, in piazza davanti a tutti. se poi Tosi viene cacciato via e se ne va con qualche partito i-tagliano anche nel nome sarà solo un bene…