di PONGO
Tra fatti ben più importanti per il nostro Paese capitati nell'ultima settimana, il licenziamento di Emilio Fede da direttore del Tg 4 mi ha colpito a fondo, direi in modo pazzesco. Anzi lo giudico uno sconvolgimento degno della Rivoluzione Francese, della scoperta dell'America, quasi un 11 settembre o cose del genere.
Ho sempre considerato Fede un essere veramente straordinario, impressionante e grandioso. La prima volta che mi turbò fu in una trasmissione Rai che lui conduceva, nei primi anni '80, ed era una trasmissione non giornalistica ma di intrattenimento con il titolo “Test”. Ricordo lui con due personaggi famosi, suoi ospiti da intervistare. Purtroppo non mi tornano in mente i nomi dei due ospiti, ma immaginiamo che potessero essere un calciatore e un cantante. Ho invece ben presente lui, Emilio Fede, che al calciatore fa le domande che andavano fatte al cantante e viceversa. Se fosse stata un'idea per una scenetta comica e per fare spett
Tra i giornalisti ce ne sono di gran peggiori, contro i quali nessuno alza un dito.
Dobbiamo a loro lo stato dell’informazione in Italia e se ci ritroviamo in questa situazione dobbiamo ringraziare loro ed il loro ossequio per il potere e che sia politico, imprenditoriale, sindacale, bancario, burocratico o della magistratura, poco importa.
Dopo tanti fatti usano dire “chi sa parli”, ma la melassa dei giornalisti che a tutte le notizie aveva accesso, di parlare se ne è sempre guardata bene, chi per riverente ossequio al tale e chi per medesimo riverente ossequio al tal altro.