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Voto in catalogna: chapeau a un popolo che ha resistito a tutto e contro tutti

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di GIANLUCA MARCHI

Ammettiamolo pure, oggi noi indipendentisti tiriamo un profondo respiro di sollievo dopo l’esito delle elezioni in Catalogna. Il popolo catalano di fede indipendentista in questi mesi e fino alle ultime ore, anzi agli ultimissimi minuti, ha avuto contro in pratica tutto il mondo. Poteva soccombere sotto le inverosimili pressioni esercitate dalla Spagna centralista, da quella immonda creatura che è l’Unione Europea e dai potenti della terra che si sono schierati con Madrid per pura convenienza. E invece quel popolo fiero e indomito ha resistito contro ogni previsione, e ha riconsegnato alle forze indipendentiste la maggioranza assoluta del Parlamento catalano. Chapeau. Nessuno di noi, temo, sarà abbastanza catalano per portare avanti l’idea indipendentista con la stessa determinazione.

Due sono i dati politici fondamentali che emergono da questo 21-D. Innanzitutto che il processo indipendentista non si ferma, anzi. Avrà sicuramente davanti una strada ancora difficile e travagliata, tutta in salita, ma è un camino che non si è bruscamente fermato, come in troppi si erano già convinti che fosse dopo il pugno di ferro di stampo franchista utilizzato da Madrid contro la Catalogna. Quella che ho più volte definito come la madre di tutte le battaglie indipendentiste prosegue, e ciò aiuterà a dare nuova prospettiva alle altre rivendicazioni autonomiste ed indipendentiste che covano in diversi angoli del vecchio continente.

Il secondo risultato politico consegnatoci dalle urne catalane è la pesantissima sconfitta persona subita dal premier iberico Mariano Rajoy. Fino all’ultimo giorno della campagna elettorale questo grigio personaggio è andato e venuto dalla Catalogna come se fosse un suo feudo, considerandosi il salvatore dell’integrità spagnola e il normalizzatore di quelle teste calde dei catalani. A scrutinio ultimato il primo ministro di Madrid si ritrova con gli indipendentisti maggioranza assoluta a Barcellona e con il suo Partido Popular mai ridotto così male in Catalogna. Il vero raccolto del fronte unionista è andato a vantaggio di Ciudadanos, mentre a Rajoy i catalani hanno riservato una sonora pernacchia.

Godiamoci dunque la soddisfazione di sapere che il processo indipendentista non si è fermato. Le forme e i modi in cui riprenderà il cammino li capiremo nei prossimi mesi. E godiamoci anche le contorsioni mentali e verbali in cui si stanno cimentando i poveri giornalisti della cosiddetta grande stampa italica, che nelle ultime settimane ci hanno descritto come una macchietta l’indipendentismo catalano e ci hanno raccontato una Catalogna ridotta a un cumulo di macerie a  causa di quella da loro definita come la “follia indipendentista”. La realtà è che le macchiette sono loro, ridicoli protagonisti di quella che fu una professione.

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6 COMMENTS

  1. Le cosiddette democrazie calpestano tutti i trattati internazionali ma soprattutto i DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UOMO..!
    Si, li hanno firmati e magari ratificati… ma per facciata.
    Pensavano che essere quel che loro sono, ipocriti ed immondi, volesse dire essere come tutti gli altri.
    Il mondo ha si un solo genere umano ma questo non comporta che siamo tutti KOMPAGNI od UGUALI.
    Beh, si: nei diritti e nei doveri..!
    Invece, vedete o no quanta INGIUSTIZIA SOCIALE VI REGNA, “in questo mondo di ladri”..?
    Stiamo a vedere se andare al voto paga..!
    Salam…

  2. Togliete l’immagine della padania, la padania non esiste.
    Esiste la Serenissima Repubblica.
    Inserite la bandiera con il Leone di San Marco.

  3. per ora battiamo le mani!… ma poi incrociamo le dita… chissà cosa riescono a inventarsi dal centro per conservare il potere!
    Giornalisti a parte, i nostrani soprattutto, che non sanno più cosa inventarsi… quello che mi turba di più è il sonno che gli ha preso quelli di Bruxell… a starsene nelle loro ovattate stanze ad aria condizionata gli ha fatto perdere la lucidità perché davvero sembra non si ricordino più perché è nata l’Europa… forse per dar man forte a chi ha già il potere e se lo vuol tenere stretto sia a livello centrale, asservito alle ordine mondiale delle banche, che a livello locale, negli Stati arroccati sulle loro costituzioni di carta screpolata?
    Forse ci siamo illusi… o ci hanno illusi!!!… oso sperare che non sia così, perché sarebbe un inganno troppo amaro… e comunque conviene stare vigili e far di tutto per farlo sapere…

  4. Non c’è tanto da gioire. Purtroppo.
    La “giustizia” della Corona ha ancora in serbo strumenti di tortura piuttosto sgradevoli.
    Le pulizie di primavera sono già state programmate.

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