di MATTEO CORSINI
"Continuano a crescere la confusione e la baruffa politica in merito all'applicazione del meccanismo di risoluzione a quattro banche da tempo in amministrazione straordinaria. L'operazione, coordinata da governo e Banca d'Italia in accordo con la Commissione Ue, ha evitato il “bail-in”, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2016, ma ha comportato l'azzeramento sia delle azioni, sia delle obbligazioni subordinate emesse dalle banche in questione". In sostanza sono state create quattro nuove banche che hanno ereditato da quelle in amministrazione straordinaria gli asset non deteriorati e il personale, mentre il capitale è stato sottoscritto dall'autorità di risoluzione mediante i contributi al fondo unico di risoluzione da parte delle altre banche (quelle sane, o meno malate). Queste banche hanno finora dovuto versare la quota di contribuzione relativa al 2015, oltre ad anticipare ulteriori tre quote annuali. E non è detto che il conto non aumenterà nuovame
Quel che c’è da fare è noto. Se la gente preferisce subire si vede che se lo merita.
Se non interessa a nessuno, perché me ne devo preoccupare.
Sono stanco di abbaiare agli zombies.
Il problema è che molte banche italiane sono messe maluccio, l’MPS è notorio ma da anni girano voci anche su Intesasanpaolo e Unicredit (che sta tralaltro licenziando migliaia di dipendenti) e la maggioranza di obbligazioni subordinate in circolazione appartengono proprio a queste tre banche.
La mia grossa impressione è che il bail in sia stato sperimentato a Cipro in vista della sua applicazione in Italia.
Cosa succede in Italia? C’è un debito pubblico al 130% che non potrà mai essere rimborsato, supera i parametri di Maastricht (rapporto debito/pil al 60%) ed è oneroso in termini di interessi (1/8 della spesa pubblica è costituito da interessi sul debito). Mi pare ovvio che non vi sia alcuna intenzione di diminuire o rimborsare il debito, con Mario Monti è balzato dal 120% al 130% del PIL ed è in continua ascesa. Cosa sta succedendo? L’Italia era ad un passo dal default con Berlusconi, è stato allontanato, si sono prese misure dannose per l’economia e di nessuna utilità per un eventuale ripresa ma che servono solo ad assicurare liquidità allo Stato. Nel frattempo la quota di debito pubblico in mano a banche straniere (che sarebbe fallite in caso di default italiano) è scesa dal 50% al 30% in continua diminuzione. Chi ha comperato questi titoli? Non certo i privati o i fondi d’investimento, visto che il rating del debito italiano è un gradino sopra la spazzatura ma gli interessi sono pari a quelli di un titolo solido. Li hanno comperati le banche italiane, con i soldi della BCE destinati a sostenere il credito alle imprese, banche italiane che così sono inzuppate di titoli italiani, per ora non falliranno per non far fallire lo Stato italiano. Ma un domani l’Italia farà il default, scenderà con il debito sotto al fatidico 60%, le banche italiane verranno salvate con il sistema appena visto con Banca Etruria (e le altre) rivalendosi attraverso il bail in sugli azionisti, obbligazionisti e correntisti, verrà creata una bad bank (come si prova da tempo) in cui mettere i crediti incagliati e i titoli di Stato ormai diventati spazzatura. In poche parole una gigantesca patrimoniale su risparmiatori e correntisti con il beneplacito dell’Europa che da tempo sostiene che gli italiani sono ricchi (il patrimonio privato è 4 volte il debito pubblico) con il vantaggio che mentre una patrimoniale è difficile da attuare (colpirebbe anche le banche piene di immobili dei falliti e di non è riuscito a pagare il mutuo) perché uno non può vendere un muro di casa per pagare la patrimoniale, con i tempi che corrono molti dovrebbero vendere le case per pagare la tassa con il risultato di far crollare il mercato immobiliare e quindi il valore degli immobili detenuti dalle banche.
Ora il nostro compito è salvaguardare il risparmio dei padani. Sarebbe auspicabile avere degli esperti che consiglino su come muoversi. Io vi posso solo dire che detenere soldi in Svizzera è legale, se superano i 10.000 euro basta dichiararli nel Quadro RW della dichiarazione dei redditi, gli interessi sono soggetti ad una tassa l’Ivafe, potrete gestire i conti con l’home banking, avere una carta di credito ed un bancomat per le spese in Padania e per prelevare, che alcune banche svizzere hanno filiali in Italia. Le banche svizzere non sono soggette alla Ue e alle sue regole strampalate e dannose, quindi esiste il salvataggio in caso di dissesto e non esiste il bail in. Il conto presso le poste svizzere è assicurato anche sopra i 100.000 euro. Inoltre se scommettete sulla dissoluzione dell’Euro potrete avere il conto in franchi svizzeri, moneta solida e che non sta svalutando come l’Euro.
Sei molto informato.
Ho letto in passato che il rapporto debito/Pil è una misura grossolana e manomessa di continuo.
Mi risulta che nella voce debito manchino i debiti pubblici verso i fornitori e le somme da restituire ad alcuni contribuenti per un valore totale di circa 90 miliardi.
Mi risulta inoltre che il Pil sia sovrastimato di circa 120 miliardi a causa del conteggio in esso di fantomatico prodotto da parte di evasori.
Correggimi se sbaglio, naturalmente.
Dal punto di vista matematico, se così stanno le cose, e con tutte le cautele sul valore delle altre voci, il rapporto su citato è ben oltre il 130%.
Saremmo a livello della Grecia.
Che ne dici?
Il debito pubblico statale è costituito dalle emissioni di titoli di Stato (Bot, Cct, ecc) il problema che giustamente hai sollevato è che in realtà quello non è il debito totale della pubblica amministrazione, ci sono i debiti verso fornitori, ma aggiungerei il TFR dei dipendenti pubblici (quindi un licenziamento massivo di dipendenti pubblici non avrebbe nel breve termine alcun effetto positivo sia per il TFR che per l’assegno di disoccupazione che spetta per legge) ma peggiore di tutti il debito previdenziale. Il debito previdenziale è una bomba inesplosa, per motivi che non vale riepilogare le pensioni di oggi sono pagate dai lavoratori di oggi, credo che solo una minima parte provenga da investimenti (titoli di Stato, immobili di proprietà locati). Facciamo l’ipotesi che l’Unione Europea imponga la privatizzazione di tutta la previdenza sociale (in Svizzera è già così), la cifra da riconsegnare ai pensionati e lavoratori affinché si aprano una pensione privata sarebbe semplicemente mostruosa per l’Italia, visti gli sprechi e le regalie dal passato e di oggi.
Infine, e questo è il dato peggiore, esiste tutto il debito degli enti locali (Regioni, Comuni, ecc) quindi mutui, Tfr, fornitori. Questo debito insieme a quello previdenziale è debito statale che come abbiamo visto in caso di dissesto (Regione Sicilia, Comune di Roma, ecc) interviene sempre (eccezione Comune di Alessandria). Infine i derivati, sottoscritti sia dallo Stato che dagli Enti Locali.
Per quanto riguarda il calcolo del PIl devo approfondire la cosa, mi ricordo che agli inizia degli anni novanta il Pil italiano era stato aumentato del 20% per tenere conto del sommerso, mi pare di ricordare che fosse stato Craxi per superare l’Inghilterra, poi ho sentito su direttiva europea per calcolare la quota di finanziamento di ogni Stato. la cosa ha rilevanza per la pressione fiscale che è data dal rapporto tra entrate dello Stato (il riscosso non quanto è chiesto che è molto maggiore)/ Pil ma se il Pil tiene conto del sommerso che per definizione non paga le tasse il calcolo è falsato….). Ultimamente per uniformare il calcolo del PIl si sono messe alcune attività illegali (prostituzione, droghe leggere) che in altri Stati sono invece legali (ma anche queste da noi non pagano le tasse…).
In poche parole, se l’Italia dovesse di colpo azzerare tutti i suoi debiti si mangerebbe tutto il Pil più tutto il risparmio degli italiani, diventeremmo un popolo di nulla tenenti in affitto senza lavoro, credo più o meno la situazione della Germania dopo la seconda guerra mondiale.
Ognun per sé e dio per tutti.
Banche del genere devono fallire e basta.
Il governo non deve sollecitare l’intervento di cavalieri bianchi , altre banche, nel salvataggio di aziende sfatte e morte.
Ma occorre evitare che si incrini la fiducia del parco buoi nei confronti del sistema bancario.
E allora ne vediamo e ne vedremo ancora di tutti i colori.
Il contribuente attento, quello che capisce ciò che sta accadendo , deve attuare una semplice autodifesa fiscale.
Non nel mio giardino, non coi miei soldi.