di LEONARDO FACCO
Scriveva Henri-Frederic Amiel, in Frammenti di diario intimo: "Le masse saranno sempre più al di sotto della media. La maggiore età si abbasserà, la barriera del sesso cadrà, e la democrazia arriverà all'assurdo rimettendo la decisione sulle cose più grandi ai più incapaci. Sarà la punizione del suo principio astratto dell'Uguaglianza, che dispensa l'ignorante di istruirsi, l'imbecille di giudicarsi, il bambino di essere uomo e il delinquente di correggersi. Il diritto pubblico fondato sull'uguaglianza andrà in pezzi a causa delle sue conseguenze. Perché non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito, di esperienza, cioè la fatica individuale: culminerà nel trionfo della feccia e dell'appiattimento. L'adorazione delle apparenze si paga".
Queste parole risalgono al XVIII secolo, un paio di vite fa, ma risuonano come il monito perfetto per comprendere la situazione distopica, insensata, tirannica che hanno implementato con la scusa di un'influenz