di MATTEO CORSINI
C'è modo e modo di non essere soddisfatti di ciò che fanno gli Stati. Da un punto di vista libertario, gli Stati sono violatori per antonomasia del principio di non aggressione, con la pretesa di essere legittimati a farlo. L'ideale sarebbe quindi che non ci fossero gli Stati. Trattandosi di una prospettiva attualmente poco realistica, il libertario dovrebbe preferire le situazioni che, pur non essendo ideali, risultano meno peggio.
Anche se non è necessariamente vero in ogni circostanza, le ridotte dimensioni dello Stato tendono a porre condizioni meno opprimenti per chi ha a cuore il rispetto dell'individuo e del principio di non aggressione.
C'è anche un altro modo di considerare le dimensioni degli Stati un motivo di insoddisfazione del loro operato, ed è opposto a quello libertario. In questa seconda prospettiva, gli Stati non sono (mai) sufficientemente grandi per poter "contare" (ossia: dettare legge) a livello mondiale.
E quindi ecco tanti eur