di LEONARDO FACCO
Gianluca Marchi ha spiegato i perché di “MiglioVerde”. Quasi tutti tranne uno. Il “Miglio Verde” – come molti di voi sanno – è anche un noto romanzo di Stephen King, assurto ancor più alla celebrità grazie all’adattamento cinematografico di Frank Darabont, che scelse Tom Hanks come attore protagonista del film.
Aldilà della storia fantastica raccontata, il miglio verde era la distanza che, nel carcere in cui era ambientata la vicenda, il condannato a morte doveva percorrere prima di finire sul “patibolo”, che nel libro era rappresentato da una sedia elettrica.
Quando i fondatori di questo giornale hanno optato, un po’ casualmente, per dare alla testata che state leggendo questa stramba titolazione, ho subito accettato di buon grado la proposta, sia per le ragioni espresse dal direttore, che per un altro motivo: vorrei tanto che il nostro “MiglioVerde” accompagni lo Stato italiano unitario (e ladro) direttamente al ceppo che ne ta
Grande Leo!
Grazie!