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Al nord mancano 100 miliardi. è una rapina, ma la chiamano solidarietà

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bancarapinadi FRANCO CAGLIANI

Le Regioni a statuto ordinario del Nord danno oltre 100 miliardi di euro all’anno come contributo di solidarietà al resto del Paese, in base ai dettami del Patto di Stabilità. Lo sapevamo, lo ha rilevato anche la Cgia, dopo aver calcolato il residuo fiscale di ogni Regione italiana, ovvero la differenza tra le entrate complessive e le spese complessive regionalizzate delle Amministrazioni pubbliche. Tutte le Regioni del Nord a statuto ordinario presentano un saldo positivo: ovvero versano molto di più di quanto ricevono.

La Lombardia, registra un residuo fiscale annuo positivo pari a 53,9 miliardi, che in valore procapite è pari a 5.511 euro. Questo vuol dire che ogni cittadino lombardo (neonati e ultracentenari compresi, ricorda la Cgia) dà in solidarietà al resto del Paese oltre 5.500 euro l’anno. Il Veneto, invece, presenta un saldo positivo pari a 18,2 miliardi (3.733 euro a testa). L’Emilia Romagna, con un residuo di 17,8 mld, devolve ben 4.076 euro per ciascun abitante. In Piemonte, che nel rapporto dare/avere elargisce agli altri territori 10,5 miliardi, il residuo fiscale medio per abitante è di 2.418 euro. La Liguria, infine, dà al resto del Paese 1 miliardo di euro, pari a 701 euro per ogni cittadino. Nonostante sia più contenuto rispetto al dato riferito alle realtà del profondo Nord, anche il residuo fiscale di tutte le Regioni del Centro è sempre positivo. La Toscana ha un saldo di 8,3 mld, il Lazio di 7,3, le Marche di 2,5 e l’Umbria di 1,1.

Se, invece, osserviamo i risultati delle Regioni meridionali, la situazione cambia di segno per tutte. La Sicilia ha il peggior saldo tra tutte le 20 Regioni d’Italia: in termini assoluti è pari a -8,9 mld di euro, che si traduce in un dato procapite pari a 1.782 euro. In Calabria, invece, il residuo è pari a -4,7 mld di euro (-2.408 euro procapite), in Sardegna a -4,2 mld (-2.566 euro ogni residente), in Campania a -4,1 mld (-714 euro per ciascun abitante) e in Puglia a -3,4 mld di euro (-861 euro procapite).

Non è che le cose stanno così da qualche mese, ma da anni. La rapina (perchè la redistribuzione avviene per mezzo delle tasse) è continua. La favoletta raccontata dai più, però, è sempre la stessa: “Le regioni più ricche devono essere solidale con le più povere”. E’ cambiato qualcosa in questi anni di “denunce”? Anche la Lega Nord, ricordate Pagliarini?, sosteneva lo stesso argomento 20 anni fa. E’ servito a cambiare qualcosa la Lega Nord al governo a Roma, nelle regioni, nelle province, nei comuni? Ovviamente, no.

Lo scomparso Bortolussi affermava che “la questione settentrionale, purtroppo, non si è dissolta: soprattutto a Nordest cova ancora sotto la cenere. Per questo è necessario riprendere in mano la riforma del federalismo fiscale è portarla a termine, premiando i territori più virtuosi e penalizzando chi, invece, gestisce in maniera scriteriata la cosa pubblica”. I dati, sottolinea la Cgia, sono riferiti al 2012 (ultimo anno in cui è possibile confrontare le entrate e le spese di ciascuna Regione). Tuttavia, se si ricostruisce l’andamento registrato negli ultimi 4/5 anni, la situazione, rimane molto stabile per la gran parte delle Regioni: pertanto, è verosimile ritenere che non vi siano state delle significative variazioni anche negli anni successivi al 2012. 

Tra promesse di referendum per l’autonomia e/o per l’indipendenza l’unica certezza è che c’è una parte d’Italia che ne mantiene un’altra.

 

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1 COMMENT

  1. Il furto lo chiamano solidarietà, ma stai all’occhio Cagliani perchè se osi lamentarti perchè ti derubano, tu che sei il derubato vieni chiamato razzista! Ma perchè l’ultimo anno in cui si può fare il confronto è il 2012, non sono ancora disponibili i dati per gli anni seguenti o l’istat o chi per esso non fornisce più questi dati per nascondere la situazione?

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