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Mazzette sulla venezia-padova: arrestato dirigente

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di GIANCARLO PERINA

Sempre più corruzione. La Tangentopoli infinita ha portato all’arresto, questa mattina, di Paolo Brentan, l’amministratore delegato dell’Autostrada Venezia-Padova. E’ accusato di corruzione.

E’ stata la Guardia di Finanza ha procedere al suo fermo, deciso dal pubblico ministero di venezia Stefano Ancilotto, che avrebbe provato l’esistenza di un sistema di mazzette per l’aggiudicazione dei lavori dati in appalto e avente come terminale proprio il dirigente della società autostradale. Al monento, Brentan è agli arresti domiciliari.

L’accusa è di corruzione e, come riportato dal gazzettino online: “è agli arresti atti contrari ai doveri d’ufficio, aggravato proprio in ragione della stipula di contratti vincolanti per l’ente di appartenenza. L’operazione costituisce la prosecuzione dell’indagine svolta nei mesi scorsi a carico dei vertici del settore edilizia della Provincia di Venezia, strettamente legati a un gruppo di imprenditori locali, che riuscivano perciò a farsi assegnare la quasi totalità dei lavori pubblici del Settore Edilizia, da svolgere nella provincia, senza neppure dover ricorrere a pubbliche gare d’appalto”.

Anziché pubblici appalti, insomma, il dirigente ricorreva alla trattativa privata, facendo riferimento a non ben precisate “ragioni d’urgenza”, riuscendo così ad assegnare i lavori sempre alle solite ditte appaltatrici.

A garantire la buona riuscita di questa procedura, almeno secondo la procura, sarebbe stato proprio Brentan, la cui figura sarebbe legata a imprenditori amici, che ricevevano di conseguenza le commesse, in cambio di mazzette da parte degli aggiudicatari. Secondo il Gazzettino “Brentan avrebbe fatto ricorso al frazionamento delle opere in più lotti, per ridurre l’ammontare del costo dei lavori e poterli così affidare con assegnazioni dirette, sottraendoli ai piani di programmazione, o avrebbe fatto ricorso al ‘cottimo fiduciario’ senza che ne ricorressero i presupposti, senza interpellare quindi altre imprese e impedendo, comunque, la regolare rotazione tra le stesse”.

Ad aggiungersi all’arresto del dirigente della Società Autostrade, disposto dal gip Antonio Liguori, ci sarebbe anche il sequestro di 170 mila euro in conti correnti, che corrisponderebbero all’ammontare, o almeno ad una parte, dell’atto di corruzione.

 

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2 COMMENTS

  1. … un’altro del PCI poi PDS ora PD..
    pensa a cosa potevano fare se avevano il potere che hanno nelle regioni rosse,…. li no nessuno li va a stanare..(?!)

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