Il presidente americano Joe Biden ha lanciato una proposta di budget che prevede un aumento delle spese per la difesa e per la cosiddetta assistenza sociale, da finanziare in parte con maggior deficit, e in parte aumentando le tasse ai ricchi. Il deficit nel prossimo decennio sarebbe sempre superiore ai mille miliardi di dollari, con conseguente aumento del debito federale.
La proposta ha un evidente sapore pre-elettorale, dato che difficilmente potrà passare in questi termini essendo la Camera a maggioranza repubblicana. A parte questo, sarebbe del tutto illusorio credere (o far credere) che sia sufficiente spostare in avanti una parte dell’onere e scaricare la restante parte su una fascia ristretta della popolazione per diffondere benessere per tutti.
“Vogliamo aiutare coloro che tengono insieme il Paese e sono stati praticamente invisibili per troppo tempo”, ha affermato il claudicante e spesso incespicante Biden. Aggiungendo che si tratta di “un progetto da colletti blu per ricostruire l’America in un modo, responsabile per il bilancio, che non lasci indietro nessuno“. Evidentemente continuare a registrare oltre mille miliardi di deficit per il prossimo decennio è “responsabile per il bilancio“, secondo Biden. Non oso immaginare cosa sarebbe irresponsabile.
Oltre alle grandi società, a pagare il conto (parzialmente) sarebbe chi ha un reddito superiore a 400mila dollari annui, ossia lo 0,01% dei cittadini americani più abbienti.
Interessante notare come un decennio fa il mondo sinistrorso volesse far pagare l’1% più ricco. Adesso si sono spinti ancora più in là nella coda della distribuzione dei redditi, ma questo non rende meno illusoria la proposta.
A parte le considerazioni libertarie sulla natura stessa dell’imposizione fiscale, se bastasse ragionare come fanno i (troppi) Biden di questo mondo, si potrebbe pensare di esprorpiare completamente una manciata di individui, e a quel punto a pagare il conto potrebbe essere anche una percentuale molto inferiore allo 0,01% degli americani.
Il punto teorico di arrivo sarebbe il socialismo completo, in cui tutto è di proprietà dello Stato, che pensa poi al benessere di ognuno. Come sono andati gli esperimenti novecenteschi di questo genere dovrebbe essere noto, a maggior ragione negli Stati Uniti, che all’epoca erano ancora un Paese relativamente liberale.
Purtroppo le cosiddette spese sociali a carico altrui alimentano l’illusione di poter vivere alle spalle degli altri. Ma, come cantava oltre trent’anni fa Umberto Tozzi, “prima o poi gli altri siamo noi”. Peccato che ancora in tanti non lo capiscano.
Usiamo dei cookie in questo sito e per la sopravvivenza dobbiamo scendere al compromesso con la follia mostrandoti questo messaggio. Accetto
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.