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Cari leghisti, non fatevi abbindolare un’altra volta da berlusconi

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di GILBERTO ONETO

BERLUSCAAvete un processo in corso e volete vincerlo o essere assolti?  Fate una pubblica dichiarazione in favore di Matteo Renzi, magnificatene l’opera o sottoscrivete una dichiarazione che nessuno è più bello, onesto e intelligente di lui. La cosa funziona però solo se avete un ruolo politico, possibilmente in un partito di opposizione vera o finta. È proprio quello che è successo a Berlusconi senior, a Berlusconi junior e a Felice Confalonieri. Dell’Utri si sta organizzando.

Così, quasi per incanto, il Cavaliere – fino a ieri sentina di ogni male e portatore di ogni nequizia – è tornato a essere un cittadino rispettabile e profumato di bagnoschiuma.  Chi lo dava per politicamente spacciato si deve ricredere. Chi cercava di prenderne il posto è scornato. Chi credeva che il berlusconismo fosse finito non ha capito nulla. È vivo e vegeto: ha solo un poco modificato la sua collocazione. Non è più il capo dell’opposizione ma solo più il “poliziotto cattivo” in una recita a soggetto in cui destra e sinistra si confondono come in un gioco di specchi. È il caratterista un po’ burbero che fa finta di litigare con il primo attor giovane. Tutti contenti. Tutti d’accordo.

Attorno all’assolto si stanno radunando i vecchi corifei per “ricostruire il centrodestra”. Come se qualcuno ne sentisse la mancanza. Gonfi di entusiasmo, i più arditi si spingono a chiedere di tornare tutti assieme “come ai bei tempi”, Lega compresa. Si apre una nuova stagione di “cene eleganti” delle beffe, si ricomincia col far finta di essere liberali per fregare i liberali veri, di far finta di essere federalisti per ricostruire una bella Italiona centralista, tutta Stato, solidarietà e accoglienza.

La Lega non può farsi uccellare e ciulare un’altra volta. Non sappiamo se il Cavaliere sia davvero colluso con ambienti poco raccomandabili (come dicevano Bossi e Max Parisi, che erano – occorre dire – piuttosto convincenti), non ci interessano le sue frequentazioni al limite dell’acrobazia anagrafica con ragazzotte pugliesi, napoletane o marocchine (una bavarese, una dello Jutland proprio mai? Forse va a cattare alla Caritas Migrantes…), non ci interessano i suoi stallieri e i suoi cagnolini. Quello che davvero importa ad autonomisti, federalisti e indipendentisti (e dovrebbe soprattutto importare a quelli che sono anche o ancora leghisti) è invece che il signor Berlusconi si è messo in politica vent’anni fa per fregare le riforme, per fregare la voglia di libertà della Padania, per fregare i ceti produttivi, per fregare la Lega che sembrava allora marciare sicura verso il consenso necessario a ribaltare il tavolo tricolore. Era la Lega del 42% a Milano, delle vittorie elettorali continue, del consenso crescente in un panorama politico allo sbando fra scandali, fallimenti e vuoto pneumatico di idee. È arrivato Berlusconi con i suoi soldi, le sue televisioni, i suoi  Circoli, i suoi stuoli di vecchi socialisti riciclati. Allora la Lega c’era cascata e ha buttato via quattro lustri di vita e di speranze. Si è fatta abbindolare e corrompere, è stata usata per i lavori sporchi ma – soprattutto – ha imparato dalla cattiva frequentazione  forzitaliota come ci si accomoda sulle poltrone romane, come si trusa con il potere e il sottopotere.  Troppi leghisti per bene hanno imparato i peggiori vizi, se qualcuno di loro di fare il margniffone ce l’aveva nel Dna alla scuola del centrodestra  si è specializzato. Ha fatto un Erasmus in Italia.

Errare humanms est, perseverare autem diabolicum. La brutta esperienza è già stata fatta: amici leghisti per favore lasciate perdere queste compagnie. Se qualcuno  a Verona o a Bergamo proprio non può vivere senza, si trasferisca. Non c’è futuro con Alfano o Santanché, figuriamoci con la Biancofiore e i suoi giovani yuppies, tutti bellini ed eleganti, tutti fotocopie di Di Maio.

Il mantra più sciagurato è quello che salmodia che “per fare il federalismo ci si può alleare anche con il diavolo”. Il diavolo non è federalista. E anche come diavolo vale poco: si fa esorcizzare al secondo grado di giudizio.

 

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4 COMMENTS

  1. certo che essere accusati perchè si è contro bersani ed essere assolti perchè si è a favore di renzi sono due facce della stessa medaglia, preoccupante medaglia, ma d’altronde in italia tutto è preoccupante!!!!

  2. Facendo mente locale a tutto quello che si è visto, qui, nel lecchese, credo che il problema non sia mai stato Berlusconi ma il ‘Berlusconismo’ (inteso come rapacità di approfittarsi della nostra e altrui genuinità) intrinseco nel Dna di certuni elementi (oggi non più di quattro … cerca-cadrega) che di ‘leghista’ credo abbiano solo la tessera obbligatoria (potessero … eviterebbero pure di spendere i 30 denari necessitanti per il rinnovo e se ci fosse in giro un altro carroccio che tirasse … vi ci salirebbero … quikly)!
    Ergo a livello … ‘federale’ … faccino o non faccino pure i ‘salvatori/sostenitori’ del centrodestra che qui a livello locale … non se li fila più nessuno!
    Cordialmente …così è!

  3. Roma e il sistema romano sapevano che era solo una questione di tempo e gli ardori dei guerrieri leghisti si sarebbe prima o poi sopito con la partecipazione alla “gestione” della cosa pubblica.
    La Lega o meglio la dirgenza leghista non si farà uccellare un’altra volta, è consenziente.
    Prendiamone atto la Lega di oggi è altra cosa, non corrisponde ai bisogni, figuriamoci ai desideri, dei cittadini padani.
    Poco a poco assisteremo, è già in atto da tempo, ad uno svuotamento dei principi fondanti del movimento che fu per trasformarlo in un partito nazionale che garantisca poltrone e consenso a una fetta del centrodestra.
    Il commissariamento della segreteria mantovana stride (e chiarisce molto) con i roboanti e inconsistenti proclami d’indipendenza e/o federalismo dichiarati dai palchi.
    La conduzione attuale della regione lombarda ne è un perfetto esempio.
    Carissimo Oneto concordo con quello che lei scrive, ma siamo tenuti a guardare oltre.

  4. Lasciamo perdere la Lega e ricominciamo da capo. Dal basso. L’altro giorno, sul sito del Movimento Libertario, auspicavo “assemblee trimestrali” – a pagamento, eh!, dovete averne un ritorno – di MiglioVerde. Dei convegni, magari non eccessivamente formali, con voi in carne e ossa, per fare il punto della situazione. Io, come detto, penso che si debba ripartire da zero. Ormai sono anni che sento dire che la Lega è il meglio che c’è, che bisogna farsela andar bene e cercare di riportarla sulla retta via…
    Zero risultati, e in tutto questo tempo potevamo tranquillamente metterci “in proprio”.
    Non pretendo di partire con un movimento anarcocapitalista – a me piacerebbe, eccome! – ma decisamente liberale sì! Non cominciamo subito annacquando l’impostazione per far su anche gli indipendentisti sinistrati, ché tanto c’è tutto il tempo per convincerli a mollare le loro socialidiozie: mica penseremo di metterci un paio d’anni?! Vent’anni li abbiamo sprecati… già tanto mettercene dieci o quindici. Bisogna però, darci un taglio con la Lega e resettare alla svelta. Facciamo al più presto il primo di ‘sti convegni. Non una convention stile Jesolo – questa deve dare voce più che altro ai singoli, non certo alle attuali formazioni, che per inciso fanno abbastanza schifo. Ovvio, gli appartenenti a detti gruppi potrebbero comunque parteciparvi. Da privati cittadini, come tutti gli altri!

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