di GIANMARCO LUCCHI
Profilo basso. Alla fine Madrid molla la presa, non senza una mediazione con Barcellona. Questo è, per ora, il comportamento che il governo spagnolo e il procuratore generale intendono osservare in relazione alla consultazione alternativa del 9N in Catalogna. Essi stanno seguendo da vicino gli eventi, ma pensano di intervenire solo in presenza di una flagrante violazione dell'ordine dato al governo catalano di smettere di agire come se il voto fosse un referendum vincolante o anche solo un referendum sotto copertura, temi sui quali una comunità autonoma non ha competenza.
La magistratura ha piena autonomia operativa e rimane vigile dopo la decisione della Corte Costituzionale (TC) di sospendere la consulta. Ma i pubblici ministeri sono ben consapevoli del fatto che il governo non vuole complicazioni inutili. E che in alcun modo si intendono trasformare i giorni che mancano al 9N in un tentativo di impedire la libera espressione delle idee.
L'accus
Articolo POCO CHIARO ….!
Se non ho letto (e capito) male, in pratica il referndum di domenica I CATALOGNA, NON SARA’ SVOLTO CONFORME LE REGOLE/MODALITA’ PREVISTE DALLA LEGGE, cioè i seggi elettorali non saranno quelli istituzionali.
In pratica si tratterà di una “consultazione spontanea” organizzata e gestita da “soggetti terzi” non legittimati.
Credo che Mas farà fatica a difendersi dall’accusa di (eventuali) brogli nel caso di vittoria dei SI (i Favorevoli all’ INDIPENDENZA) e così pure farà fatica a spiegarlo agli altri attori internazionali.
Spero davvero di aver capito male, ma se invece ho capito bene, ecco la fine di un “altro sogno” …. !
In Catalogna non ci sarà nessun “referendum” in quanto la legge è stata bloccata da Madrid settimane fa. Questa è una consultazione alternativa, autogestita dai gruppi indipendentisti; l’articolo è esplicito, semmai è il titolo ad essere fuorviante, su quello sono d’accordo. In pratica è un sondaggio tra la popolazione catalana per sapere cosa ne pensano.