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Friuli, anziché secedere dall’italia vuol staccarsi da trieste

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di ENZO CATTARUZZI*  Una cosa pare certa: sarà un banco di prova per tutti gli autonomisti. Nel suo piccolo il Friuli potrebbe fare qualcosa di grande. La raccolta di firme per il referendum per sganciare il Friuli da Trieste è terminata e le carte sono state consegnate. Ora si attende l’ok finale della Regione per iniziare la corsa alle urne. Il primo cittadino di Rivignano, Mario Anzit, rivisitando gli studi di uno dei padri dell’autonomia friulana, Tiziano Tessitori avvocato come lui, ha lanciato la sfida prontamente raccolta da tutti gli autonomisti veri o presunti della nostra patria. Una proposta completa che mira all’Autonomia vera del Friuli, a un’amministrazione più morigerata nei compensi e che intende accendere l’entusiasmo, che fu dei padri fondatori, in tutti i cittadini. Ma cosa succederebbe se il referendum ottenesse il risultato positivo della popolazione? E soprattutto l’economia avrebbe vantaggi? Innanzitutto, è bene affermare che se passass
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3 COMMENTS

  1. E prima ancora erano una provincia dell’impero romano, quindi?. I popoli devono appropriarsi del proprio destino, se hanno i tributi, altrimenti, e se pensano solo ai schei, continuino pure a a brontolare contro il “padrone” di turno.

  2. Capito ‘na beata fava. Chi vuole seccedere da cosa e per quali motivi?

    Quel che est chiaro è che comunque non si tratta, ovviamente, di seccedere da quel che andrebbe reciso: fallitaglia. Contenti loro….

    • Comunque, cosa buona per il T.L.T..La regione, magari autonoma, è stata una invenzione itagliana per isolare e contrapporre veneti a friulani ( divide et impera) , una volta erano provincie delle Venezie.

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