di LEONARDO FACCO
Dopodomani, il Brasile potrebbe ripiombare nell'incubo neomarxista, con annessi e connessi, ovvero con la certezza di regredire in quel passato di democratura, che è la cifra con la quale i "progressisti" governano "il popolo" verso l'uguaglianza nella miseria, verso - peraltro - quel governo unico mondiale, su base tecnocratica, che ha mostrato la faccia peggiore di sé stesso a partire dal 2020, ovvero da quando ha imposto al pianeta intero di assoggettarsi alla tragica farsa pandemica, ai suoi dogmi, alle sue limitazioni di libertà.
Lula da Silva, il competitor di Bolsonaro, è l'uomo al quale Fidel Castro diede il compito di far nascere il Foro di San Paolo, meno di un anno dopo la caduta del muro di Berlino, ovvero dello schianto palese del comunismo, ideologia dimostratasi fallimentare e gonocida. E il Foro di San Paolo, pochi lo hanno compreso, ha rappresentato il luogo della rinascita della criminale Araba fenice rossa.
Sul sito Fidelcastro.cu, pote