I politici indipendentisti in carcere per il referendum del 2017 sono tornati a svolgere un ruolo di rilievo  per cercare di mobilitare quegli indecisi che si pongono tra Junts x Cat ed Erc. Il dipartimento di giustizia regionale gli ha concesso il regime di semilibertà e la possibilità di partecipare alla campagna elettorale. L’opportunità è stata immediatamente sfruttata: i condannati hanno letto un manifesto condiviso che rivendica l’unità sovranista. L’ex presidente Puigdemont, in esilio a Bruxelles, si è addirittura candidato come capolista per portare consensi alla sua numero due, Laura Borràs, ma non potrà votare, perché il suo documento d’identità è scaduto e per rinnovarlo dovrebbe presentarsi in ambasciata, dove verrebbe probabilmente arrestato.