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Dopo la grecia, l’ue affosserà anche l’italia

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Quello che è in atto in Grecia, dopo che ha subito il trattamento e le cure della troika (ieri Varoufakis ha detto che a giugno non pagherà il debito che ha con l’FMI), è qualcosa di più di un salvataggio da un inevitabile default. Non è di certo quello che vorrebbero farci credere oggi, ovvero, che gli ellenici devono rientrare dei debiti e dai prestiti rilasciati dalla triade, per essere certi di essere riammessi  nella Ue a pieno titolo.

Nel 2008, in piena crisi economica, quando la situazione socio economica greca verteva nel momento più difficile, per rispettare i tempi stabiliti dalla Troika, la Grecia ha dovuto dissanguarsi per onorare patti, vincoli, e parametri, necessari a rimanere nel club della Ue. Il risultato ottenuto per aver ottemperato a quanto sopra è oggi sotto gli occhi di tutti: la forzatura imposta con mezze minacce, l’austerity pressante che proveniva dalla Ue, che hanno costretto a sacrifici al limite dell’intollerabilità, hanno completamente ridimensionato e semidistrutto l’intera economia greca. Oggi, con una economia ridimensionata, azzoppata anche dai danni patiti, quindi con capacità ridotte per onorare gli analoghi impegni del 2008, che guarda caso prevedono le stesse formule di allora, gli stessi tempi, e gli stessi modi, il rischio di un default fuori controllo diventa inevitabile. Ma mentre del 2008 il governo di George Papandreou ottemperava alle folli richieste di austerity provenienti dalla triade finanziaria, oggi perfino riconosciute dal FMI come un colossale errore, il governo tsipras ha deciso di giocare le sue carte. Si è imposto sulla Ue per una revisione completa e alternativa delle procedure, per onorare gli impegni e evitare che il suo Paese non finisca in un default disastroso. In sostanza, basta austerity e basta imporre alla Grecia modelli e parametri che si sono dimostrati una vera catastrofe, le cui conseguenze oggi ricadono su una popolazione in enorme difficoltà. Ma non sono solo queste le fermezze che Tsipras ha voluto mettere in campo, ha anche fortemente richiesto che il risanamento finanziario non fosse applicato con gli stessi metodi che hanno portato alla situazione attuale. Ma cosa si nasconderebbe dietro il tira e molla di una trattativa di cui non si vede più la fine ? Facile, la troika e una parte della Ue, non vorrebbero soggiacere alle volontà del governo greco, per non creare un pauroso precedente e innescare un effetto domino con altri stati.

In sintesi, sarebbe in gioco l’esistenza della stessa Ue, che ora rischia di finire all’angolo per colpa del governo greco. Ma, diversamente dal 2008, oggi il mondo intero sta osservando le mosse della Troika, per capire come sarà risolto il caso della Grecia, ovvero per toccare con mano i veri rischi che potrebbe correre oggi la Ue. Quindi, il fallimento della Grecia vedrebbe proprio la Ue come responsabile, e dopo ciò, attuare gli stessi metodi con altri stati diverrebbe impossibile. Quindi sarebbe la stessa Ue a dimostrarsi inadatta a costituirsi in una Eu politica, quindi l’interesse sarà quello di un compromesso che salvi capra e cavoli. Ma ecco che, risolto il caso greco, il processo di impoverire gli stati, per far si di costringerli a costituire la Ue politica, sarebbe definitivamente salvo. Tuttavia, l’inaffidabilità di questa Europa sta per manifestarsi proprio mentre c’è un altro Stato al quale dovrà imporre le sue cure; l’Italia. Il bel Paese potrebbe godere del precedente Tsipras, ma Renzi non è Tsipras, il greco è molto determinato, e sulle cose che contano non si fa di certo sottomettere, mentre il premier italiano è bluffatore, un libertino superficiale a cui piacciono i poteri forti, ragion per cui sarà inevitabile che accetti un compromesso al ribasso. Quindi, se tanto mi da tanto, dopo la Grecia, la Ue affosserà anche l’Italia.

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4 COMMENTS

  1. Concordo con i due commenti. Di certo non è colpa della UE se il governo greco é sempre stato dissoluto, e i greci ci han gozzovigliato dentro. Il fato che abbiano cominciato a licenziare i dipendenti publici fa solo che bene Al futuro della grecia. Poi non mi sembra così male ottenere soldi dalla UE a interesse zero e poterli restituire in 10-20 anni…facendo pagare gli interessi agli altri europei.
    Per il resto auspico comunque che la grecia non paghi e che subito litalia venga lasciata a se stessa. Sarà la volta che ci libereremo di questo stato di parassiti

  2. Concordo con l’analisi di Schwefelwolf. La Grecia è un altra Italia del Sud, solo in piccolo, ma con gli stessi difetti.
    Un mucchio di dipendenti pubblici, pensioni regalate, evasione fiscale nelle isole o per categorie (gli armatori), economia inesistente o limitata (agricoltura e turismo).
    Così come a noi fa schifo quel che accade in Italia e ci rifiutiamo di continuare a mantenere questa banda di pelandroni, disonesti ed incapaci e di farci azzoppare l’economia per colpa loro, così gli Stati del Nord Europa, che hanno ben presente la causa del dissesto greco e non intendono mantenerli e neppure farsi rovinare l’economia, si dimostrano inflessibili. La Grecia prima deve sistemare la sua economia, quindi licenziare nel settore pubblico, revocare o tagliare le “finte” pensioni poi potrà restare in Europa.
    Non dimentichiamoci che il 20% dei greci lavora nel settore pubblico, in Italia c’è un dipendente pubblico ogni 17 abitanti (tutti della magnagrecia…) in Svizzera 1 ogni 60 abitanti.
    La Grecia, così come la Magnagrecia ha un economia inesistente, basata tutta sui trasferimenti statali ma senza la produttiva Padania.
    In ogni caso l’unica soluzione per la Grecia è uscire dall’Euro, stampare dracme per i primi tempi, svalutare per attirare turismo ed investimenti e rimettere in rodine i conti.
    Per noi la crisi greca è solo manna dal cielo: facendo saltare i conti della sanguisuga Italia ci darà più benefici che uno sciopero fiscale….

  3. Fatico a capire l'”analisi”, o meglio: mi sembra un’inversione della realtà.
    Primo: la Grecia è già fallita sette-otto volte prima ancora che nascesse il MEC, per non parlare della UE. Economia greca? Quale? Quella delle olive nere e dello yogurt? Nessuno ha costretto la Grecia (o l’Italia) a vivere al di sopra delle proprie possibilità: in altri termini, a vivere alle spalle di qualcuno. E quando arriva il conto, devono essere ancora una volta gli altri a dovere decidere di mantenere – a tempo indeterminato – un popolo di incapaci (per non dire parassiti). Certo: l’Italia – a differenza della Grecia – non ha solo Sicilia, Calabria & Co. ma (per loro sfortuna) anche Lombardia, Veneto & Emilia-Romagna e quindi è riuscita, sino ad ora, a restare piú o meno in piedi, tanto da potersi permettere di importare centinaia di migliaia di “disperati” all’anno, peraltro a loro volta incapaci di piantare un chiodo o di girare.
    una vite. Tanto: dov’è il problema? Alla fine dovrà essere l’Europa del Nord a dover finalmente dimostrare “solidarietà”, e ad accettare di mantenere sine die il Sud.
    Per un lombardo – che nutre, per DNA, il massimo ribrezzo per ogni forma di parassitismo – questo mondo “solidarista” (e buonista) fa decisamente schifo.
    L’unica cosa dignitosa che Tsipras potrebbe (e dovrebbe) tentare di fare è di uscire all’euro, reintrodurre la dracma e cercare di rimettere la Grecia in grado di mantenersi da sola – fra 3-4 anni – a colpi di olive, uvette e (unica vera risorsa) di rilancio turistico.
    E la stessa cosa dovrebbe fare – mutatis mutandis – anche l’Italia…

    • Sono d’accordo, condivido gli orrori commessi dalla Grecia, come del resto quelli commessi dall’Italia che ha fatto suo lo stesso assistenzialismo straccione. Ma ciò che ho voluto evidenziare non era questa tesi, bensì un altro fattore primario: l’Italia era fallita nel 1992, e prima ancora la stessa Germania è stata salvata dal default ed aiutata nella sua unificazione, perchè era funzionale a costituire quel che sappiamo; una Ue politica che non è amata dai popoli che la abitano. (l’Irlanda non ha però dalla loro gli stessi vizi che hanno Grecia e Italia, ma le banche l’hanno costretta a chiedere aiuto) Quindi, in tutto questo ginepraio, si vuole forzare gli stati ad ottemperare gli impegni con parametri che mai potrebbero onorare. (La Spagna corre ? Si, ma ha chiesto aiuti alla Ue e la disoccupazione è al 22%. Ora però arrivano le cambiali del debito da onorare, che come la Grecia, mai potranno ripagare. L’Italia ha un capitale patrimoniale enorme, che fa gola a tutti, e nel bacino dl mediterraneo sarebbe quell’elemento che fa la differenza per costituire la Ue politica. Ora, basta chiedersi perchè vogliono a tutti i costi una Ue politica, e dato che l’intento per cui si era pensata, sarebbe stato quello di evitare futuri conflitti, è già riuscita nell’intento di crearne uno permanente senza una guerra armata; una guerra finanziaria che vincerà per mancanza di competitor. Ecco questo ritengo sia il motivo per cui la Grecia fa la differenza; di più, se l’Italia chiederà aiuti alla Ue, cosa assai probabile, avremo fatto il gioco dei tedeschi che ci hanno deindustrializzato, e questo non lo dico io, ma lo hanno dovuto ammettere tutti, ivi compresi Monti, Amato, Prodi, e anche Berlusconi, che davanti alla stessa richiesta della Ue, fatta alla Grecia, si era opposto. Monti non ha chiesto aiuti, ma tutti gli adempimenti prossimi che ha concordato con la troika, sono una vagonata di miliardi che inginocchierebbe anche l’economia più solida. Ora se tutto fosse funzionale a far ricostruire questo stato Italia, in molti potrebbero aver potuto anche sacrificarsi,ma oggi, con una economia azzerata di sacrifici non se ne possono più fare. Se l’intento sarà quello di ridisegnare ‘contra personam’ la geopolitica europea, così come sta facendo questa europa, succederà che costituiranno una Europa in miseria e pure senza europei. Come l’Italia del dopoguerra. Fatta l’Italia, si son dimenticati di fare gli italiani.

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