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Ecco il 183° segnale della crisi: la p.a. aumenta le spese in beni e servizi

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stato nazionedi LUIGI CORTINOVIS

Quando qualche sciagurato vi parla di “basta austerity” in Italia, ricordategli che non solo il debito pubblico segna di continuo nuovi record, ma anche che l’inutile macchina pubblica dello Stato italiano è un’idrovora insaziabile.

Riporta la stampa: “Più di 135 miliardi spesi dalla pubblica amministrazione per finanziare l’acquisto di beni e servizi: dalla carta alla benzinafino al pagamento delle bollette dell’energia elettrica e dell’acqua. Per la precisione si tratta di una spesa pari a 135,3 miliardi di euro solo nel 2014, con una crescita di ben 14,2 miliardi, e cioè l’11,7 per cento, rispetto a tre anni prima, quando la stessa voce si fermava a 121 miliardi. Tutte cifre contenute nella relazione della Corte dei conti sugli andamenti della finanza territoriale. Dalle cui emerge che il totale dei pagamenti effettuati dalle strutture pubbliche negli ultimi anni è aumentato in modo costante, passando dagli 821 miliardi del 2012 agli 838,1 dello scorso anno. A crescere, secondo i magistrati contabili, sono state soprattutto le spese per beni e servizi delle aziende sanitarie, arrivate a 78,5 miliardi con un aumento del 17,3%, e quelle degli enti locali, che hanno raggiunto i 33,9 miliardi (+11,5%). I trasferimenti agli enti di previdenza, infine, sono aumentati da 309 a 318 miliardi e quelli alle Regioni da 131 a 139 miliardi”.

Capito? Tutto questo, mentre voi a casa state a spaccare il capello in quattro per spendere il meno possibile. E loro la chiamano crisi…

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2 COMMENTS

  1. La Crisi Politica Italiana é il nuovo piatto nazionale ed oramai ha superato la pizza e rimarrà a lungo nei ricordi di chi si era affondato anima e cuore nei Partiti Politici o nella Democrazia per convincere li stolti.

  2. I soliti due pesi e due misure.
    Austerità per chi lavora , produce e campa del proprio.
    Spremitura fiscale.
    Spesa corrente e pubblica in senso lato incoercibile e scadentissima , in mille rivoli e mille anfratti oscuri.

    Austerità privata che mantiene lo spreco pubblico.
    E’ semplice.

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