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Ecco l’88° segnale della ripresa: italia e francia senza carne e pesce a tavola

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comsumi-alimentari (1)di LUIGI CORTINOVIS

Mentre loro mangiamo alla mensa del Senato spendendo quattro soldi, chi vive del proprio fa sempre più fatica ad alimentarsi come faceva un tempo. Insomma, la crisi economica scoppiata nel 2008 continua a colpire: in particolar modo le tavole dei cittadini europei, dove il 68% delle famiglie ha dovuto ridurre i consumi di proteine derivate da carne e pesce. A dirlo è un’indagine condotta da SWG sul tema dell’accesso al cibo nei Paesi Ue, commissionata dal Movimento Enough di Elanco e presentata oggi a Milano.

Secondo l’indagine, condotta su 2mila persone rappresentative delle popolazioni di Italia, Germania, Francia e Regno Unito, “circa il 50% ammette di non avere una dieta equilibrata. In particolare, tra gli alimenti assenti più spesso nell’alimentazione o consumati meno di una volta alla settimana spiccano le carni e il pesce”. Secondo Maurizio Pessato, presidente SWG, “si tratta di una carenza legata non solo a scelte e preferenze individuali, ma dettata soprattutto da ragioni economiche. Le criticità maggiori sono in Italia e Francia: in Italia, dove la crisi è stata più forte, la percezione è che si siano ridotti tutti i consumi di carne, con un picco sulle carni di vitello e manzo”. Il rischio è che un’alimentazione carente si trasformi in malnutrizione.

Tranquilli, Renzi – e compagnia governante – continuerà a mangiare alla faccia vostra.

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