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Tra l’ovvio e il banale, ecco la campagna elettorale

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di PONGO

Alle  elementari nella mia scuola avevamo  la signorina della ricreazione: scuola a tempo pieno e dopo la mensa,  mezz’ora di gioco all’aperto, affidati e controllati appunto da questa signorina, che cambiava ogni anno. E queste signorine erano ovviamente giovani, spesso simpatiche ma non sempre e se lo erano ci si stava insieme volentieri, non solo a giocare tra noi bambini ma talvolta anche a chiacchierare un pochino con loro.

Però l’ultimo anno cioè in 5^,  mi ricordo benissimo che  si presentò non una signorina ma una signora  un po’ su con l’età e la cosa tragica è che invece di portarci fuori a giocare all’aperto, usciti dalla mensa ci riportava in classe per imparare una canzoncina che lei voleva per forza insegnarci. Ma si può? Ogni giorno almeno venti minuti in classe a cantare una orrenda canzoncina noiosa e solo dopo averle dato tale soddisfazione ci permetteva di uscire gli ultimi 10 minuti  finalmente a giocare mentre le altre classi erano già da tempo a divertirsi in giardino. Che noia, che ingiustizia e che canzone pallosa!  Ricordo questa  situazione anche a distanza di oltre quarant’anni. Ed è ahimé la medesima orrenda  e spaventosa sensazione che in queste settimane mi dà  l’attuale campagna elettorale.

Che noia, che ingiustizia e che candidati pallosi! Questa campagna è esattamente come quella canzoncina, ferma, inutile e banale. E loro, i protagonisti, sempre uguali a se stessi,  a  parlarsi addosso  ma senza  considerare il futuro nostro e del Paese. Del futuro certamente provano ogni tanto a balbettare qualcosa   ma son frasi fatte, banali, buone per tutti gli usi, senza scendere assolutamente nei particolari e senza quell’autorevolezza che ci vorrebbe per aggiornare il nostro povero Paese fermo senza le riforme che servirebbero. Sono immobili. Si eccitano solo per parlare male degli altri, degli avversari ma senza dirci con chiarezza le intenzioni reali e  che cavolo di  programma hanno!  La situazione più nauseante arriva dal  Pdl che non ha altra via d’uscita che allearsi con la Lega. Che tristezza! Che brutta canzone straconosciuta e noiosa! Poveracci, e d’altronde che altro possono fare? Sembrano il gatto e la volpe, tutti e due poveri, inconcludenti, ignoranti, che ne han fatte e provate di tutti i colori, fregando tutti e principalmente se stessi. E sono lì, a leccarsi le ferite, ad  inventarsi un futuro che non c’é.

Il grande Silvio l’abbiamo visto poche sere fa da Santoro, a dire le solite cose, a trovare le solite giustificazione, perché se lui si prende il raffreddore la colpa è della temperatura comunista, se una escort si ribella è una puttana comunista ed anche la sua ex moglie è comunista, comprese i giudici in tribunale, femministe e comuniste, che l’han costretto a pagare gli alimenti per 100.000 euro al giorno, anche se poi una di loro ha specificato che votò proprio  Pdl.  Nella noia più totale mi è capitato anche di vedere  uno dei volti nuovi sempre del Pdl, persona sulla quale evidentemente puntano,  giovane, femminile e bionda, ovvero Beatrice Lorenzin , l’ho vista e sentita più volte quasi dovunque. Ma quasi dovunque  solo a dire che lo spread calato non è merito di Monti, che gli altri fanno male, che non è così, solo i difetti degli altri,  ecc. Ma accidenti,  voi, proprio voi, cosa volete fare?  Nessuno lo dice chiaramente.

Anche il  Pd  che  fa il bravo bimbo, almeno sembra che lo faccia, probabilmente perché negli ultimi anni non ha fatto o fatto poco per cui non può dire di aver sbagliato.  E in più c’è stata l’alta affluenza di gente alle sue primarie che ha dato aria fresca di buona politica e un senso di riavvicinamento alla politica. Ma non ho capito con chiarezza i programmi specifici.

Monti, che secondo me non ha capito assolutamente in che Paese vive e cos’è l’Italia  ma  purtroppo ha imparato a fare il politico mentre prima non ne era a conoscenza. Si pensa alle alleanze per racimolare voti e in questo sparpagliamento di piccole parti che si accostano ai partiti principali, lo credo bene che nessuno parli chiaramente di cosa si vuol fare e dei programmi certi! Il tutto nella noia più totale. L’unico che nel 2001 fece chiaramente il contratto con gli italiani fu Berlusconi, ma essendo un incapace non ne azzeccò una. Non è vero, la colpa fu dei comunisti.

Il resto è un continuo riciclo, di facce che si vogliono confermare o sulla stessa sponda o avendola cambiata o non sapendo su che sponda andare a naufragare.  Tutti, indistintamente, dicono che abbasseranno  le tasse. Anche Maroni sui suoi manifesti: “Nella mia Lombardia meno tasse per le imprese”. Ma che meravigliosa grande  novità per una campagna elettorale!!! Oppure: “La mia Lombardia dà più  lavoro ai giovani”, e poi “La mia Lombardia taglia gli sprechi e crea più sviluppo”. Sono estasiato e sorpreso nel sentire argomenti “nuovi” del genere, è il primo a tirarli fuori! Che intuizioni! Davvero, io da solo non ci avevo pensato, mi ha stordito! Poi mi son chiesto quanto anni ha governato la Lega in Lombardia con Formigoni…

Siamo tra l’ovvio ed il banale e tra il banale e l’ovvio. Mai, mai e poi mai, e anche la stampa  ha trattato l’argomento ultimamente, alcun governo italiano o amministrazione locale ha mai abbassato le tasse. Per cui i copioni son sempre gli stessi, gli incapaci son sempre gli stessi, e la musica è sempre la stessa, esattamente  come la brutta canzoncina che dovetti imparare in 5^ elementare.

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