giovedì, Ottobre 10, 2024
15.5 C
Milano

Fondatori: Gilberto Oneto, Leonardo Facco, Gianluca Marchi

Elon Musk non è né Henry Ford né Eirji Toyoda

Da leggere

di MATTEO CORSINI

In un articolo su Bloomberg Opinion centrato sullo sviluppo delle energie rinnovabili, David Fickling dedica un passaggio a Elon Musk, scrivendo:

  • “Costruendo Tesla Inc. quando pochi credevano che le auto elettriche fossero economicamente fattibili, è stato un catalizzatore in grado di trasformare l’industria automobilistica globale drasticamente come Henry Ford o Eirji Toyoda.”

C’è una enorme differenza tra Musk e Ford o Toyoda. Mentre Ford e Toyoda hanno portato cambiamenti rivoluzionari nel settore auto migliorando le automobili e rendendole più accessibili, soddisfacendo la domanda di mercato, Musk è stato “bravo” nel cavalcare e alimentare l’onda politica della transazione green a suon di imposizioni legislative. Paradossalmente volute da quei democratici che adesso lo detestano in quanto non allineato al wokeismo prevalente nella Silicon Valley.

Per anni la sua creatura ha incassato più dollari vendendo diritti di emissione ai concorrenti che macchine ai clienti.

Il fatto è che non vi era, e ancora non vi è, una genuina domanda di mercato per le auto elettriche, che da anni i talebani dell’ecologismo sostengono siano in procinto di diventare economiche e in grado di essere ricaricate in pochi minuti. La realtà, però, è che a oggi le auto elettriche costano dal 30 al 50% in più dei modelli a combustione interna (con i divari più ampi nei segmenti più economici, penalizzando i meno abbienti), mentre per la ricarica veloce servono, nel migliore dei casi, 20 minuti per una ricarica all’80%.

Per non parlare della minore vita attesa di un modello elettrico e del sostanziale azzeramento del valore di mercato residuo una volta in cui il pacchetto di batterie debba essere sostituito. Oltre a non essere, nonostante i mantra politically correct, a zero emissioni, se si considera l’intero ciclo di vita del prodotto.

Quindi Musk passerà certamente alla storia, ma per motivi assai diversi da Ford e Toyoda.

Correlati

9 COMMENTS

  1. Facciamo così: autovettura elettrica o alimentata da combustibile fossile a parte, Musk cerchiamo di averlo come alleato politico dal momento che è uno dei pochi a non aver aderito alle ultime follie e ad avere la sufficiente forza economica per finanziare una narrazione diversa da quella dell’ultimo biennio. Chi può tenti un contatto con lui. Sperare può essere inutile ma non meno di pensare di uscire dalla situazione attuale aspettando il bel tempo sul greto del fiume. Anche perché il proverbio del fiume è cinese, non proprio l’area geografica attualmente auspicabile come realtà potenzialmente vincitrice.

  2. Purtroppo il (ben) comprensibile odio verso tutto quello che la sinistra partorisce e le folle politiche ambientali non ti permette di essere obiettivo nella tua critica a Musk.

    Sebbene sia vero che la sua azienda sia riuscita a decollare grazie ad incentivi statali (forse l’unico caso al mondo…) è necessario ammettere che è riuscito a produrre un mezzo che ora si vende da solo, anche senza incentivi, avendo dimostrato che le auto elettriche hanno la loro nicchia sensata.

    E’ vero che costano care e non sono assolutamente paragonabili a ciò che un’auto a basso prezzo può darti, ma nella fascia alta invece il rapporto si inverte, e ciò che puoi avere con Tesla non puoi averlo nemmeno pagando il doppio con un’auto convenzionale.

    C’è poi un errore fattuale molto importante che fai alla fine: a differenza delle auto tradizionali la cui manutenzione è molto costosa e dopo qualche anno diventano dei catorci che perdono quasi tutto il loro valore (economico) proprio a causa della manutenzione sempre più costosa, le Tesla dopo 10 anni sono incredibili come appena comprate.

    L’unica differenza è una (modica) diminuzione dell’autonomia (si parla di meno del 10% in 10 anni), ed il tutto con una manutenzione che rasenta la zero.

    Una cosa incredibile e nemmeno lontanamente paragonabile all’alternativa tradizionale.

    Ci sono poi altri errori di stampo ideologico come il “serve troppo tempo per la ricarica”, che ha le sue ragioni se stai paragonando l’uso dell’auto per fare un lungo viaggio, ma quello non è certamente l’uso tipico che si fa dell’auto.

    Il 99% delle persone fa giornalmente meno km dell’autonomia a disposizione, e può caricare con tutta calma l’auto durante la notte, in modo che sia pronta per il giorno successivo.

    In tal caso (appunto il caso di gran lunga più comune), non solo il tempo di ricarica non si percepisce, ma addirittura diventa molto più pratico di un auto convenzionale dove comunque devi fermarti ogni tanto dal distributore e perdere tempo a fare il pieno.

    Insomma, pur non potendosi paragonare ai motori a combustione per molte tipologie d’uso (a mio avviso in particolare sui mezzi pesanti e trasporti a lungo raggio), per il resto le auto elettriche hanno una nicchia d’uso tutt’altro che trascurabile e potenzialmente con un vantaggio non da poco: è l’unico modo che hai per ricaricartela in giardino con la tua attrezzatura senza dipendere da nessun altro e senza pagare tasse, balzelli ed accise di varia natura.

    E scusa se è poco, per un libertario.

    • Cercherò di rispondere in modo sintetico:
      1) il fatto che sia un mercato di nicchia conferma che non sia un mercato di massa. Che si venda da sola senza incentivi a una nicchia, fatta per lo più di persone che non hanno solo una EV nel parco auto personale, non toglie che per il resto senza sussidi non ci sia domanda sufficiente. Altrimenti non si spiegherebbe il calo di vendite quando sono tolti o ridotti gli incentivi e le continue e pressanti richieste di tutte le case auto per il rinnovo degli incentivi.

      2) Non mi è chiaro cosa dia Tesla che auto a combustione interna di pari prezzo non dia. Ho il sospetto che l’affermazione sia totalmente soggettiva e non condivisa da chi ancora compra auto a combustione interna (che sono ben di più di quelli che comprano Tesla o altre elettriche).

      3) Anche sul fatto che dopo 10 anni una Tesla sia come appena comprata non credo ci sia nulla a supporto. Né che le batterie dopo 10 anni abbiano perso solo il 10% di autonomia. Una vettura con motore a combustione interna, in base allo stesso utilizzo ipotizzato nel commento, dopo 10 anni avrebbe almeno altrettanti anni di vita in piena efficienza, peraltro.

      4) Quanto al tempo di ricarica, resta un dato di fatto che la ricarica fast comporti non meno di 20 minuti per l’80%. In 2 minut qualsiasi serbatoio di benzian o gasolio si riempie e in 5 minuti anche il pieno di metano è fatto. Sono molti meno del 99% quelli che possono permettersi di ricaricare a casa perché fanno pochi chilometri al giorno. In ogni caso, quando costoro devono affrontare un viaggio non ordinario, anche per loro il problema si pone. E infatti vedi le Tesla (quelle dalla “ludicrous speed”) ai 100kmh in autostrada.

      5) Capitolo tasse, balzelli e accise di varia natura: temo sia una questione di tempo. Peraltro, finora quelle non pagate dai possessori di Tesla e altre EV le hanno pagati tutti gli altri.

      In conclusione torno sul primo punto. Se è una nicchia, si vuole che sia di nicchia il mercato dell’auto, come a inizio Novecento? Io no.

      • Grazie per la risposta, commento la tua replica:

        1) Non so dove prendi i tuoi dati, ma la realtà è l’esatto opposto: nonostante la maggioranza degli stati abbia ormai tolto o ridotto i sussidi, le vendite di Tesla sono aumentate in maniera significativa (terzo trimestre 2022 +4o% rispetto all’anno prima), ed è l’unica marca al mondo a crescere: il mercato auto è in contrazione significativa.
        Anche a livello assoluto i numeri non sono trascurabili: la model Y è l’auto più venduta in Europa nel mese di Settembre: https://www.autocar.co.uk/car-news/new-cars/best-selling-cars-europe-2022

        2) La tua è una domanda tipica di chi… non ne ha mai guidato una. Nella fascia alta (80-150K€), soprattutto se ti piace la guida sportiva, niente è nemmeno lontanamente paragonabile alle sensazioni che ti può dare una model S plaid.
        Ma appunto, senza provarlo, non è possibile capire: è come avere le performance di una auto da competizione (anzi, meglio) unita alla comodità di un’auto con cui vai a fare la spesa.
        Ogni scelta e preferenza come dici è sempre soggettiva, ma performance, comodità, e features come l’infotainment sono cose oggettive ed infatti chi ha i soldi per permetterselo facilmente le sceglie: https://cleantechnica.com/2022/10/19/tesla-dominating-u-s-luxury-vehicle-market-top-seller/

        Stiamo appunto parlando di una fascia ricca, dove le persone che acquistano hanno i soldi per scegliere il meglio, senza dover pensare al budget o agli incentivi.

        3) Ti sbagli di grosso: sebbene la tecnologia sia nuovissima comincia ad esserci uno storico importante (le prime Tesla hanno già più di 10 anni), e si è scoperto che modulando il modo con cui ricarichi (sia da un punto di vista di comportamento che software) la vita è maggiore di quanto inizialmente ipotizzato. Posso testimonare personalmente di un’auto che dopo 5 anni e 150.000km ha perso poco più del 5% di autonomia, mentre dal punto di vista delle performance (e di tutto il resto) è praticamente identica al primo giorno.
        Qualcosa di completamente impensabile ed impossibile con le auto tradizionali.

        In ogni modo benché estremamente lenta, l’evoluzione delle batterie dovrebbe fare in modo che in futuro le cose debbano ancora migliorare.

        Ed aggiungo anche che dopo 10 anni un’auto convenzionale è mediamente da buttare con completo spreco mentre di un auto elettrica puoi recuperare le batterie ed usarle come accumulo nel tuo impianto fotovoltaico, per sempre.

        4) vero, ma per esperienza fermarsi dopo qualche ora, andare in bagno e sgranchirsi un po’ le gambe fa passare 20 minuti in un attimo. Accettabile se il viaggiare lontani è l’eccezione e non la regola.

        5) sono parzialmente d’accordo: sicuramente balzelli e tasse di ogni tipo arriveranno una volta che il parco macchine è ampio a sufficienza da mungere. Ma rimane la possibilità di farsi l’impianto fotovoltaico non dichiarato ed usarlo tranquillamente. Mentre le accise sulla benzina sono impossibili da evitare.

        > In conclusione torno sul primo punto. Se è una nicchia, si vuole che sia di nicchia il mercato dell’auto, come a inizio Novecento? Io no.

        Il punto non è quello: il punto è lasciare il libero mercato maturare come deve. Che le auto elettriche abbiano il loro naturale sviluppo senza stupidi incentivi e che si guadagnino il loro posto nel settore.

        Per il consumatore, più scelta c’è, sempre meglio è.

        • Attenzione però: l’impianto fotovoltaico non dichiarato (ammesso che sia alla lunga più conveniente delle accise sui carburanti) non credo sia di possibile riuscita. Con le aereofotogrammetrie riescono a vedere un formicaio abusivo, figuriamoci una serie di pannelli. Tasseranno anche quelli quando sarà terminata la stagione degli incentivi alla loro installazione.

          • Il rischio c’è sicuramente, ma per fortuna esistono diverse tecniche per minimizzarlo.
            E poi esistono anche i pannelli mimetizzanti: rendono meno ma sono molto più difficili da vedere con le aereofotogrammetrie.

        • 1) Posto che un solo mese non è indicativo, pur restando al terzo posto da inizio anno, le altre macchine più vendure sono tipicamente da mass market. Per esempio la Fiat 500 o la Renault Twingo.

          2) Confermi che è un prodotto da ricchi. Per definizione, non accessibile al mass market. Poi è legittimo preferire una Tesla S plaid invece di una Porsche 911, ma in autostrada puou serenamente andare con la 911, mentre viaggiare a 100kmh con la Tesla. E anche se ci fossero più colonnine di ricarica negli autogrill, non credo che converrebbe andare tanto a manetta. Altrimenti di soste da 20 minuti (ammesso che non si debba fare la fila perché tutte le colonnine sono impegnate) se ne fanno parecchie.

          3) Quindi fammi capire: la Tesla la si usa e ricarica con giudizio, ed è eterna. Usando con giudizio una macchina con motore endotermico dopo 10 anni è da buttare. Ma dai…

          4) Vedi sopra. Se le colonnine sono impegnate, hai voglia a sgranchirti le gambe…

          Lasciare libero il mercato: sono d’accordo. E infatti il mercato non è stato lasciato libero. Mica ho scritto che le macchine elettriche dovrebbero essere vietate. Semplicemente giocare ad armi pari. Per questo, in fondo, Musk passerà alla storia, ma non è paragonabile a Ford, Toyoda, o al grande Ferdinand Porsche, che fu al tempo stesso inventore di auto per il mass marker e anche per un mercato di nicchia.

  3. Aggiungerei ai veri promotori della motorizzazione popolare Dr. Ing. H.C. Ferdinand Porsche.
    La Volkswagen è una sua creatura, dai capannoni , al sistema di lavoro , al prodotto finito fin nei paarticolari.
    1000 marchi per auto, un prezzo allora accessibile alla maggioranza delle famiglie tedesche, in un’economia in pieno boom.
    Fu talmente rivoluzionario ed importante come progettista ed innovatore, che quando venne catturato sotto accusa strumentale di essere un collaboratore criminale di Hitler (suoi prodotti anche alcuni modelli di Panzer) , i francesi gli fecero progettare un’automobile Renault a motore posteriore che aveva anche l’apparenza di una sorella minore del Maggiolino VW. La Renault riprese a produrre ed a fare profitto grazie anche a Porsche. I francesi lo tennero in carcere per anni a lavorare per il loro apparato industriale automobilistico.

    • Pensa che Porsche creò la prima auto elettrica e ovviamente la abbandonò quando “scoprì” la bontà delle qualità del carburante fossile e del motore a scoppio. 😉

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Articoli recenti