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“Fallimenti vaccinali”? I numeri tragicamente fittizi pubblicati da AIFA

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di PAOLO BELLAVITE

Una delle cose più assurde e inconcepibili dell’ultimo rapporto AIFA sugli eventi avversi segnalati dopo i “vaccini” anti-covid-19 è che dieci decessi sono stati considerati correlati all’inoculo come “fallimenti vaccinali”.

Queste persone sono morte con malattia da SARS-CoV-2 dopo il completamento del ciclo vaccinale e i casi sono computati come effetti avversi correlabili in quanto “fallimento vaccinale”.

Ma questo ragionamento è inconcepibile perché il “fallimento vaccinale” è precisamente il caso in cui una persona contrae la malattia pur essendo vaccinata. In tal senso, TUTTI i morti di COVID-19 pur essendo vaccinati, cioè tutti i “fallimenti vaccinali” secondo AIFA, dovrebbero essere computati come eventi avversi correlabili. Ma sono migliaia, non solo dieci. Perché solo dieci?

Se invece AIFA intende attribuire al “vaccino” la responsabilità ATTIVA di aver causato la COVID-19 (ad esempio per aver causato immunodepressione, o perché i danni da spike del “vaccino” si sono sovrapposti a una malattia già in atto al momento dell’inoculo) allora non si tratta di un “fallimento” ma un vero evento avverso. Ma in tal caso, si dovrebbero contare TUTTI i morti dopo l’inoculo, anche quelli dopo la prima dose. E sono tantissimi. Invece AIFA conta come eventi avversi correlabili solo quelli dopo il completamento del ciclo vaccinale.

In tutti i casi, dieci è un numero tragicamente fittizio; centinaia o forse migliaia di morti provocate in un modo o nell’altro dal virus in soggetti vaccinati, o dal vaccino in soggetti infettati, mancano all’appello. La patologia è una cosa seria e non ammette trucchi.

Il tutto a prescindere dal fatto che le segnalazioni sono una parte infinitesimale della realtà.

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