di PAOLO L. BERNARDINI
Si è molto parlato, anche sulla stampa italiana, della (probabile, non ancora certa) chiusura della Central European University di Budapest. Il motivo risale in contese, immagino di natura personale (ma poi rivestite da stampa e dagli stessi contendenti da motivazioni ideologiche), tra George Soros, il magnate americano di origine ungherese, e Viktor Orbán, un primo ministro senza dubbio autoritario, ma senz’altro non legato all’universo del “politically correct” di cui, almeno in parte, lo stesso Soros è componente, e non piccolo.
Dal punto di vista del pensiero libertario, la “Open Society” di Soros è davvero ambigua, e quando giornalisti di Repubblica – ovviamente – definiscono Soros campione di liberalismo (loro lo chiamano “liberal” ma intendono “libertarian”, sono un po’ indietro nell’abc del pensiero politico, si sa), non sanno bene quello di cui parlano (vedi qui).
Ora, il fatto che rettore sia un pensatore non cer