di GIANLUCA MARCHI
Facciamo il punto della situazione indipendentista. La Scozia è ormai alle spalle: lì le cose non sono andate come noi ci auguravamo, ma bisogna sempre cercare di ricavare l'utile anche dalle battaglie perse e l'utile massimo del caso scozzese è stato che un popolo europeo ha potuto votare per decidere del proprio futuro, in base all'insopprimibile diritto di esercitare il "diritto all'autodeterminazione". Il ragionamento è semplice: se hanno potuto votare gli scozzesi, non si capisce perché non possa fare altrettanto qualunque popolo e/o comunità territoriale intenzionata a cambiare il proprio status rispetto allo stato nazionale di cui fa parte. E ciò indipendentemente da qualsiasi "architettura legale e giuridica" che tende a scontrarsi con tale diritto di voto.
Per proprietà transitiva ora devono votare i catalani. Il loro Parlamento, con una grandissima maggioranza, ha approvato la copertura legale per la consultazione sull'indipendenza convocata i
caro Renzo, mi scusi se mi permetto, ma dovrebbe cominciare a pensare di fare una scelta. O leghista o indipendentista. Le due cose sono abbastanza antitetiche.
Direttore, sono un sostenitore leghista indipendentista. Tutto quello che posso dirvi è di CONTINUARE A FAR SENTIRE IL FIATO SUL COLLO ALLA DIRIGENZA , soprattutto al governatore del veneto, il quale mi sembra una delle poche figure serie spendibili dal movimento. Leggendo ieri sera degli articoli di INDIPENDENZA VENETA , ho notato pressanti scadenze temporali dal gruppo guidato dall’avvocato Morosin riguardo l’apertura del famoso conto corrente per il finanziamento del referendum.
Io non so bene cosa diavolo potreste mai fare per dare una mossa ad una dirigenza che passa da una manifestazione indipendentista all’apertura di una sede lega nord roma, ma qualunque azione che li sproni ad abbracciare definitivamente e velocemente il referendum per l’indipendenza del POPOLO VENETO è bene acetta
saluti Renzo berghem