di GIANLUCA MARCHI
Raccontano le cronache che il segretario federale della Lega, Matteo Salvini, sia furibondo per la decisione del governo – su proposta del ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta – di impugnare davanti alla Corte Costituzionale le due leggi approvate a giugno dal Consiglio regionale del Veneto. Parliamo della 342 che prevede lo svolgimento di un referendum consultivo sull’indipendenza della regione, ma anche della 392 che in pratica intende percorrere la strada dell’autonomia speciale. Che Roma si opponesse al referendum per l’indipendenza appariva prevedibile e scontato fin dall’inizio del percorso, ma forse qualcuno ha sperato che Renzi e la sua maggioranza (sia governativa che istituzionale) aprissero uno spiraglio sull’autonomia speciale. Poveri illusi. E illuso il governatore della Lombardia, Roberto Maroni – ma forse bisognerebbe definirlo illusionista, perché sembra più votato a illudere gli altri – che ha voluto mette
Maria Carmela (non Concetta) Lanzetta, nata a Mammola, provincia di Reggio Calabria: qualcuno pensava potesse agire diversamente?
Sarebbe ora che tutti, tutti i movimenti indipendentisti si uniscano sotto un’unica bandiera.
Almeno in Veneto, dove sono parecchie le forze indipendentiste.
Le prossime regionali in Veneto dovrebbero già esse essere un referendum per l’indipendenza, con Zaia, che a quanto pare le promesse le ha mantenute, a capo di una coalizione che si richiami alla secessione, contro tutti gli altri partiti romani.
Da una parte l’indipendenza, dall’altra Roma e i suoi leccaculo locali.
Se poi vincesse la coalizione indipendente, il referendum sarà stato fatto, e il nuovo consiglio regionale sarà legittimato a trattare la secessione, anche con prese di posizione di forza.
Se poi Zaia come governatore non va bene che si facciano le primarie, ma io credo che chiunque sia possa andare bene, è il messaggio che si lancerebbe che sarebbe importante, non gli uomini.
Certo che vedere un veneto che per il 40% vota Renzi…
Vedremo Zaia alla prova dei fatti.
Chiavegato e la Life in questo quadro , sol che si coordinassero con la lega, e se davvero l’obiettivo in comune è l’indipendenza del veneto, secondo me potrebbero fare la differenza.
Specie in un referendum consultivo che, da come la vedo io, più è partecipato e meglio è.