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Italia condannata per i respingimenti in libia

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di REDAZIONE

La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato l’Italia per i respingimenti verso la Libia, precisando che «riportando gli i migranti in Libia senza esaminare i loro casi li ha esposti al rischio di maltrattamenti ed è equivalso ad una espulsione collettiva». La Corte ha quindi accolto il ricorso di 11 somali e 13 eritrei, il cosidetto caso Hirsi Jamaa ed altri, che erano stati respinti nel 2009. Stando a quanto si legge nel comunicato stampa della Corte, la «Grand Chamber» ha convenuto all’unanimità che vi sono state «due violazioni dell’articolo 3» della Convenzione europea per i diritti dell’uomo «che proibisce trattamenti inumani e degradanti, perchè i ricorrenti sono stati esposti al rischio di maltrattamenti in Libia e di rimpatrio in Somalia ed Eiritra». Inoltre è stata riscontrata una «violazione dell’articolo 4 del protocollo 4» che si riferisce al divieto delle esplusioni collettive.  I 17 giudici della Corte di Strasburgo hanno inoltre stabilito che, per le violazioni indicate, l’Italia dovrà pagare a ciascuno dei 24 migranti che hanno presentato ricorso, un risarcimento di 15mila euro più le spese legali.

La sentenza della Corte europea per i diritti umani di Strasburgo, che ha condannato l’Italia per la vicenda dei respingimenti verso la Libia «è politica, che colpisce la linea di estremo rigore da noi adottata contro l’immigrazione clandestina e apre la strada all’immigrazione libera». Lo ha detto all’ANSA l’ex ministro dell’Interno, Roberto Maroni. «La corte – ha spiegato Maroni – condanna un comportamento a mio avviso assolutamente conforme alle direttive europee. I respingimenti – ha ricordato – sono stati fatti dalle autorità libiche e noi ci siamo limitati a prestare assistenza». Dunque, ha proseguito l’ex ministro, «si tratta di una pratica che io rifarei, anche perchè ha contribuito a salvare molte vite umane, impedendo la partenza di barconi con migranti dalla Libia». Quello di Strasburgo, ha poi sottolineato Maroni, «è l’ennesimo colpo alle nostre misure e un altro tassello del finto buonismo di certi ambienti, che stanno smantellando il sistema che avevamo messo in piedi per garantire un efficace contrasto all’immigrazione clandestina». Inoltre, ha concluso, «ricordo che la corte europea di Strasburgo è la stessa che ci vietò di rimandare in Tunisia terroristi tunisini condannati dalla magistratura italiana».

La sentenza della Corte di Strasburgo «costituisce un’importante indicazione per gli stati europei circa la regolamentazione delle misure di controllo delle frontiere e intercettazione». Lo ha affermato Laurens Jolles, Rappresentante dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) per il sud Europa. «Ci auguriamo che rappresenti un punto di svolta per ciò che riguarda le responsabilità degli Stati e la gestione dei flussi migratori». L’Unhcr «comprende le sfide che le migrazioni irregolari pongono all’Italia e agli altri paesi dell’Unione Europea e riconosce i significativi sforzi compiuti dall’Italia e dagli altri stati per salvare vite umane nell’ambito delle loro operazioni di ricerca e soccorso in mare. Le persone soccorse o intercettate in mare sono, molto spesso, anche più vulnerabili degli altri richiedenti asilo, sia dal punto di vista fisico che psicologico, e pertanto non sono sempre in grado di esprimere l’intenzione di voler chiedere protezione immediatamente dopo il loro rintraccio in mare». «Le misure di controllo delle frontiere non esonerano gli stati dai loro obblighi internazionali -ha sottolineato Jolles- l’accesso al territorio alle persone bisognose di protezione dovrebbe pertanto essere sempre garantito». L’Alto Commissariato è inoltre «preoccupato che l’Italia abbia riattivato il trattato bilaterale con l’attuale Governo libico senza rinunciare formalmente alla pratica dei respingimenti che è il risultato di tale accordo». «Ci auguriamo che questa sentenza rappresenti un motivo di riflessione che porti ad un segnale di discontinuità da parte del Governo italiano», ha concluso Jolles.

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7 COMMENTS

  1. Se tutti chiedessimo asilo politico al LUX, oppure svizzera che direbbe la corte… Cmq non è un idea da sottovalutare se ad esempio 2 milioni di persone chiedessero asilo…… Che farebbe l Europa

  2. L’unica e’ di fare altrettanto..!!

    Ormai qui non ci vuole piu’ nessuno… EMIGRIAMO, un barcone alla volta..!!

    SAREMO ANCHE PROTETTI..!!

    ahahah…….

    • Ma non è la Lega che si era messa d’accordo per quella storia lì? Insomma c’erano Calderoli e Maroni e pure Bossi che dicevano che con la Libia era tutto a posto …

      • Sciadurei,

        fin che si partecipa a governare come italiani, si frequentano le istituzioni italiane, farai l’italiano.

        Rispetterai le leggi italiane.

        Lo scrivo ormai da troppo tempo: bisogna IGNORARE LE URNE ITALIANE..!!

        MAI PIU’ CONDIDARSI COME AMMINISTRATORI ITALIANI..!!

        Altrimenti, faremo, oltre riconoscerlo, il gioco dello stato italiano..!!

        MA SERVE COSA MO PER KAPIRLA..??

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