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La crisi è irrisolta, il re è nudo, la crescita non ci sarà

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di RIVO CORTONESI LA CRISI DEL 2008 E IL PERIODO NERO DELLE BANCHE All'indomani della crisi del 2008 i media (radio, televisione, giornali ecc.) si adoperarono per convincere l'opinione pubblica che la causa della crisi era dovuta alla mancanza di regole e all'avidità di speculatori senza scrupoli. Fu coniato all’uopo il termine di liberismo "selvaggio" e si disse che la colpa era la sua. Cosa ci sia di liberismo in un pseudo-mercato dove il denaro è monopolio incontrastato delle Banche centrali e i tassi di interesse pure, non l'ho mai capito. Forse dipenderà dal fatto che, essendo io liberista, devo avere la cultura, semplice e essenziale, di un "selvaggio" e a certe cose non ci arrivo. Invece la mancanza di regole e il diritto a "speculare" (di cui ognuno di noi fa largamente uso anche quando non se ne accorge) non c'entravano un fico secco. Semplicemente le banche, avvalendosi della "riserva frazionaria", cioè dello strumento di contraffazione legalizzato, di cui dispon
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1 COMMENT

  1. la CRISI non é il denaro o la Comunità Europea, ma da imputare esclusivamente al sistema Italia formalizzato sul ladrocinio, scandali soffocati, corruzione impunita, ingiustizie all’ordine del giorno, coglioni al Potere,
    Il filo finalmente si é spezzato e non si può unire, serve un filo nuovo con corpo e cervello nuovo.
    Serve una Giustizia nuova, serve il tutto nuovo poiché non c’é un solo settore dello Stato che funziona a dovere. Concedere altri prestiti da parte della BCE all’Italia, vuol dire infognarci ulteriormente in debiti che non potremo più pagare a meno che non sequestrano l’intero stivale.
    Anthony Ceresa.

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