di REDAZIONE
Pubblichiamo una lettera aperta inviata ai due presidenti di Slovenia e Croazia spedita alle principali testate cartacea e online della Slovenia
I Presidenti delle Repubbliche di Slovenia e Croazia penseranno di far bene andando a commemorare i morti della Prima Guerra Mondiale assieme al Presidente italiano a Redipuglia, ma si tratta del più grosso errore che possono fare, non tanto per l'iniziativa quanto ma per il luogo. Se volessero commemorare i morti di tutte le nazionalità della Prima Guerra Mondiale dovrebbero proseguire per 1 km lungo la strada statale: sempre nello stesso Comune di Fogliano-Redipuglia c'è un semplice ed umile cimitero austro-ungarico.
Lì possono trovare morti di tutte le nazionalità, compresi degli italofoni, che difendevano le proprie case dall'aggressione italiana. “Redipuglia” non è un semplice cimitero; gli italiani lo chiamano “Sacrario” nei Siti Istituzionali del Governo. Voluto da Mussolini, fu progettato e reali
Concordo con le linee del testo che condivido al 99%, il nazionalismo italiano fu una jattura per le popolazioni che vivevano in tutta la regione del Litorale, e fu fonte di sciagure per le pacifiche genti che vi abitavano, mai sostanzialmente in lotta tra loro; tuttavia proprio per onore di verità di dispiace che la Redazione abbia utilizzato esclusivamente i toponimi attuali per città che furono multilinguistiche per secoli e i cui nomi, in lingua italiana, al pari della versione slava ed anche tedesca erano ufficiali e comunemente accettati. Trovo pertanto un po’ provinciale e chiamare Fiume solo Rijeka e Spalato solo Split. Esattamente come certi provincialoni italiani al ritorno di una vacanza in Gran Bretagna tessono le lodi di London.
Presumo che la scelta di utilizzare solamente i nomi contemporanei non sia una scelta editoriale ma, bensì, una decisione ponderata degli autori originali della lettera che, ricordiamolo, è indirizzata a due Capi di Stato, non certo al vicino di casa, anche per evitare caos stilistico all’interno di un testo che, visto i destinatari, deve comunque mantenere una certa eleganza formale.