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Le tasse non aumentano per colpa degli evasori, ma della spesa pubblica

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piutasse-piuSPESAdi ARTURO DOILO

Quando qualcuno blaterava che le tasse aumentavano per colpa degli evasori fiscali, su questa testata avete sempre letto che si trattava di una balla colossale, perché l’unico motivo per cui le tasse sono sempre aumentate è dovuto al fatto che lo Stato non ha mai smesso di aumentare la spesa pubblica, altro che austerity vaneggiata.

Ebbene, ecco cosa è accaduto – ad esempio – tra il 2000 e il 2014: le entrate tributarie sono aumentate in Italia del 38,6%, tutto ciò mentre la spesa pubblica al netto degli interessi sul debito (che sono comunque da pagare) è salita del 46,5%. “Al fine di recuperare le necessarie risorse, ha concluso Paolo Zabeo della Cgia, bisogna proprio “invertire di 180 gradi le politiche di bilancio adottate in questi ultimi 15 anni”. Capito bene?

Sintetizziamo: a detta della Cgia, le tasse “hanno inseguito le uscite” con l’ovvio risultato che il carico fiscale sui cittadini e sulle imprese “è aumentato a dismisura” proprio per sopperire agli aumenti di spesa e non far saltare i conti pubblici, che sono spesso aggiustati con arzigogoli e artifici contabili, TASSE-SPESAche qualsiasi falso in bilancio di un imprenditore appare come uno scherzetto da prete.

Più spesa pubblica virtuosa, per dirla come qualche allocco che conduce i programmi economici su Radio24? Macché! Il parassita spende e spande per clientele (quando va bene), con sprechi assurdi. Insomma, come ribadisce la Cgia di Mestre “lo Stato non ha speso bene” i soldi che ha estorto ai cittadini, perché le maggiori uscite non hanno certo risolto i problemi o ridotto le disparità esistenti tra i cittadini in difficoltà e i ceti sociali più abbienti. Amano talmente i poveri che ne creano in continuazione, verrebbe da dire.

Gli ultimi dati disponibili (anno 2013, figuratevi oggi…) rivelano infatti che la spesa pubblica italiana è pari al 50,8% del Pil, solo 1,4 punti in più della media dei paesi dell’Area euro. E la pressione fiscale è aumentata del 38,6% mentre la spesa pubblica del 46,5%, appunto. Inoltre, “scontiamo gli effetti negativi di una spesa pensionistica che nel passato è stata molto generosa e di un debito pubblico che, nonostante l’austerità proclamata e il rigore annunciato di questi ultimi anni, ha comunque continuato a crescere.

Sinteticamente: ecco l’ennesima prova che le tasse aumentano perché aumenta la spesa pubblica, ergo più incassano gabelle più spendono. Il resto è bieca propaganda di regime.

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