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L’egemonia culturale di una ideologia criminale

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di MATTEO CORSINI Quando lessi il classico di Hans-Hermann Hoppe "Democrazia, il dio che ha fallito", non ne condivisi tutte le tesi, ma certamente, da libertario, non ho mai considerato divina la democrazia, e neppure il minore dei mali. L'alternativa ovviamente non sono dittature di vario orientamento ideologico. Ma la democrazia non è altro che una dittatura annacquata. Il titolo del libro di Hoppe mi è sempre sembrato geniale. Per un credente, la divinità è infallibile per definizione, per cui un dio che fallisce rappresenta un ossimoro. In altri termini, un dio che fallisce non può essere realmente un dio. E che la democrazia abbia ripetutamente fallito dovrebbe essere fuori discussione. Per di più, l'idea moderna di potere al popolo rappresentata dal suffragio universale è poi svuotata in modo più o meno sostanziale, con un governo di gruppi ristretti di persone che pretendono di sapere cosa sia bene per tutti quanti. Perché tutti si suppone siano capaci di intendere
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1 COMMENT

  1. Certo, un grande progetto per emancipare burocrati e baroni accademici. All’interno di questo grande progetto ci sono gli intellettuali organici che dopo aver pontificato contro gli abusi sul corpo umano da parte dei nazisti, in quest’ultimo triennio hanno appoggiato le peggiori nefandezze neonaziste: le chiusure forzate, il lasciapassare verde, i trattamenti sanitari obbligatori. Tra questi intellettuali, appartenenti anche alla casta docente degli atenei, mi sembra risulti appartenere anche la storica della filosofia citata nell’articolo. Ognuno, da destra o da sinistra, può affermare che il proprio progetto sia rivolto all’emancipazione. Con parole diverse lo affermavano anche i nazifascisti al potere nel secolo scorso; invece di emancipazione, utilizzavano il termine “civiltà”. Abbiamo visto poi quale. Ma su un punto si può convergere. I due totalitarismi non vanno messi sullo stesso piano in quanto il comunismo ha compiuto molti più danni. E non poteva non compierli, viste le sue basi teoriche. Che erano comunque finalizzate alla possibilità che il totalitarismo si… emancipasse. E oggi quale migliore occasione per proporre un “emancipass”? Magari “green”? Tanto l’intellettuale organico pronto al “sissignore” si trova sempre, oggi come ieri. Una volta avevamo un Marinetti nella esaltazione di un duce. Oggi abbiamo gli esaltatori… di Cesare! Forse anche DONAtori di nuTELLA, impiastro che piace tanto a uno che crede di essere un regista.

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