di MATTEO CORSINI
In Italia ogni automobile è soggetta a obbligo di revisione dopo 4 anni dalla prima immatricolazione, e successivamente ogni 2 anni. Il costo è di 45 euro se ci si rivolge alla Motorizzazione Civile, o un’ottantina presso centri privati autorizzati. A cui vanno aggiunti gli euro pagati al meccanico di fiducia per fare la manutenzione del caso ed eventualmente andare lui stesso alla revisione.
In altri Paesi europei dopo 10 anni di vita la revisione diventa annuale e adesso la Commissione europea vorrebbe estendere l’obbligo ovunque. Il tutto nell’ambito della strategia “Vision Zero”, che non sta per “non si vede nulla”, ma zero come l’obiettivo di vittime di incidenti stradali. Secondo la Commissione, l’estensione della revisione annuale agli 11 Stati (tra cui l’Italia) dove non è ancora prevista potrebbe ridurre le vittime di incidenti stradali di circa l’1%, ossia circa 1850 persone in 25 anni.
Posto che queste simulazioni sono solide come squacquerone, anche prendendole per buone ci si troverebbe di fronte al raddoppio di un onere per ridurre del (solo) 1% le vittime. A me non sembra granché come analisi costi-benefici. L’obiettivo potrebbe essere quello di rinnovare il parco auto, ma il fatto è che la maggior parte di coloro che non cambiano auto dopo 10 anni semplicemente non può permettersi di farlo.
Non sono tutti contrari alla elettrificazione e alla trasformazione del cruscotto un una sorta di aggeggio per l’entertainment (a proposito di sicurezza: nessuna distrazione per chi dovrebbe guidare?). In altri termini, non sono tutti contrari a queste amenità (preferirei dire: stupidità) come lo sono io.
Questa proposta della Commissione europea prosegue il percorso già iniziato con il Green Deal e potrebbe finire per portare a una riduzione degli incidenti perché ci saranno meno persone alla guida, non perché ci sono automobili più sicure.
Che ci saranno meno persone alla guida è poco ma sicuro, con la sempre maggiore dipartita di noi boomers, a meno che insieme al P.d.S. non concedano subito pure una patente omaggio ai nuovi arrivi.