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Mai fermarsi a parlare con un cretino

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di PONGO

Non so se è un detto popolare o una battuta e se fosse una battuta non conosco l’autore ma in ogni caso dice più o meno così: “Non fermarti a parlare con un cretino, la gente   potrebbe non  capire quale dei due è il cretino”.  Trattandosi della persona a cui penso la situazione calza a pennello seppure non è esattamente un cretino, o meglio lo è assolutamente dal punto di vista politico, come statista e dal punto di vista etico, direi da tutti i punti di vista escluso il suo personale privato.  Ma la Lega non bada a queste cose, non va per il sottile, se ne frega bellamente, l’importante è racimolare  più consensi  possibile nel periodo di vacche magre che sta passando.

L’ha detto molto chiaramente Matteo Salvini l’altra sera nel programma di Santoro avendo peraltro di fronte un Gianfranco Fini che quasi  quasi mi è piaciuto mentre tracciava il profilo del politico Silvio Berlusconi. Del politico? Diciamo dell’assurdo, del folle, dell’incongruente  Silvio Berlusconi politico  ma anche dell’egoista ed egocentrico  Sivio Berlusconi.  Stando a Salvini e forse a molti altri, alla Lega non frega proprio nulla, si potrebbe anche vendere  propria madre ma l’importante è raccogliere più voti possibili, almeno nelle regioni del Nord , visto  che a livello nazionale la cosa è fallita. Che poi  non so cosa sia meglio tra vendere la mamma ed allearsi con Berlusconi.  Trovo le cose entrambi orrende. Sinceramente non mi esalta neppure l’altra parte anzi son certo che pur vincendo probabilmente  le prossime elezioni il centrosinistra avrà difficoltà a coordinarsi, vi sono in esso più voci che rischiano di non essere intonate tra loro. Hanno solo un enorme vantaggio e cioè non  avere Berlusconi dalla propria parte  che ci sta riprovando e pure con qualche speranza di successo.

Lui ha detto di essersi pentito delle dimissioni date 14 mesi fa, povero vecchio senza memoria  che non ricorda a quale  punto di arrivo era  come primo ministro, da vomitare. L’unica cosa che Silvio sa fare ora e in passato  è la campagna elettorale. Lo sappiamo è un ottimo pubblicitario di se stesso, si sa vendere bene,  col suo sorriso, un po’  da sfacciato, un po’ da guascone e sempre  alla ricerca del colpo ad effetto. Nell’ultima settimana si è inventato di proporre Mario Draghi al Quirinale, parole completamente al vento perché era chiaro il rifiuto dell’interessato che naturalmente vuole concludere il suo mandato di Governatore della Bce fino al 2019. Con la stessa sfacciataggine e con la ricerca del colpo a effetto Silvio avrebbe potuto proporre Topolino come presidente della Repubblica italiana, onesto,  educato, persona per bene al di là di ogno sospetto. E  poi Topolino  non è  neppure comunista. Forse non l’ha proposto  essendo Topolino di fatto Mickey Mouse, cioè americano e non italiano, quindi non può essere eletto nostro presidente. Peccato, è anche leggermente più giovane di Napolitano nato nel 1925  mentre Topolino è del 1928.

Che tristezza, essendoci ancora tantissimi indecisi  per il voto ed essendo,  immagino,  grande la percentuale di chi non andrà a votare o darà  scheda nulla o in bianco  oppure voterà per l’altra politica tipo Grillo e si è  così ahimé ricaduti ultimamente e brutalmente  nello schema degli ultimi vent’anni  ovvero Berlusconi e anti-Berlusconi. L’ha detto lui stesso poche sere fa, esattamente come nel ’94 a conclusione di una trasmissione televisiva : “Perché votare per me? Per  escludere la sinistra!”

Capite il concetto? Io compro questo prodotto non perché  ha qualità migliori degli altri ma solo per non  acquistare quell’altro. Oppure quella donna deve scegliere me non perché io sono un uomo interessante, sensibile e gentile con lei  magari pure bello, che la può capire e che le propone un bel progetto di vita, ma solo perché lei non deve preferire quell’altro! Che desolazione! E mentre siamo come sempre a “Berlusconi sì e Berlusconi no”, non si parla più del paese, delle tasse, del nostro non futuro, della situazione dei giovani, delle riforme, ecc. ma dei nostri mostri in politica.

Meno male che tra un mese si vota, sarà un mese orrendo  ma tra un mese sarà finito. E  qualunque sia il risultato  si concluderà  questo stillicidio.

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1 COMMENT

  1. E mentre siamo come sempre a “Berlusconi sì e Berlusconi no”, non si parla più del paese, delle tasse, del nostro non futuro, della situazione dei giovani, delle riforme, ecc. ma dei nostri mostri in politica. Questo è il riassunto dell’ articolo. Ultimamente leggo solo scritti da parte sua, però gradirei anche sentirla parlare per poter confermare o no il detto popolare.

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