di GUGLIELMO PIOMBINI
Il Problema del’autorità politica. Un esame del diritto di obbligare e del dovere di obbedire di Michael Huemer (Liberilibri) è un capolavoro di filosofia politica destinato a diventare un classico del pensiero libertario. L’autore insegna filosofia all’Università del Colorado e si definisce un “estremista ragionevole”. Le sue riflessioni, infatti, prendono l’avvio da premesse condivise da tutti, ma giungono a conclusioni radicali. Con uno stile chiaro e pacato Huemer dimostra che solo una società anarco-capitalista è compatibile con le convinzioni morali più comuni.
Il problema centrale affrontato nel libro è quello della giustificazione dell’autorità politica. Per quale motivo, si chiede Huemer, 535 persone a Washington hanno il diritto di dare ordini a 300 milioni di altre persone? E perché gli altri devono obbedire? E per quale ragione, potremmo chiederci noi, 945 personaggi di dubbia levatura morale e intellettuale riuniti a Roma
Fin tanto che l’uomo non emergerà dalla ” nebbia” in qui è immerso non potrà capire cosa è per lui e per l’Umanità tutta il bene e il male
Tutto dipende dallo scopo
Ottimo lavoro e ottimo articolo, complimenti 🙂
Il punto fondamentale riguarda le Tasse.
E’ proprio su questo che si fonda l’attuale sistema.
Se noi guardiamo ai dati storici, troviamo un costante innalzamento delle stesse, a partire dal 1980.
Indovinate il perché.
Il tutto si regge su questo, mi ricordo una frase detta dall’allora Sella, ministro ai tempi sabaudi… se ben ricordo, il quale a seguito di proteste, sommosse, segnalategli la risposta del ministro era stata : “si ma pagano le tasse?”.
Tutti i sistemi, nessuno escluso si fondano prima sul DENARO poi sul potere, non comprenderlo è grave.
Anche in questo caso, tutti gli elementi posti sono altro che paraventi, per giustificare il furto dovuto delle tasse che ci vengono propinati come necessari per finanziare uno stato.
A dimenticavo, il mio pezzo verrà bannato in quanto in contrasto con il fatto che non avendo l’Italia la sovranità monetaria, tutto quello che si dirà è aria fritta.
Saluti… ai censori.
Le mie letture su Hobbes risalgono a trent’anni fa, ma per quel che ricordo le prospettive di una comunità in assenza di un patto (non contratto) sociale non si concretizzano in una massa di individui che si autocannibalizzani come descritto (l’immagine così riportata ha un po’ uno stile splatter su modello il ritorno dei morti viventi), ma più realisticamente definisce una minore convenienza/vantaggi del singolo individuo a vivere in modo isolato rispetto al vivere all’interno di gruppo.
E in quest’ottica l’analisi, non dico la soluzione, é difficile che sia errata.
Hobbes avrà anche sbagliato, ma bisogna ancora vedere se ha mancato qualche obiettivo o se li ha mancati tutti
Hobbes non paragona gli uomini nello stato di natura a cannibali o zombi, ma a lupi. Quindi poco ci manca.
E’ Locke, invece, che considera la società nello stato di natura molto sviluppata e progredita, anche se un po’ carente dal punto di vista della sicurezza e della giustizia.
Il governo, secondo Locke, viene creato solo per proteggere meglio i diritti individuali.
sottoscrivo
Il mio primo pensiero d’istinto e’ questo:
lo stato e’ una gabbia e chi vi e’ rinchiuso dentro accetta le regole che il padrone della gabbia impone.
Dicono che il padrone sia il rinchiuso, il cosiddetto cittadino sovrano. BALLE.
Al rinchiuso vien fatto credere di essere il padrone (per questo lo chiamano cittadino sovrano) di tutto, ma invece e’ il piu’ schiavo di tutti.
Chi sono allora i padroni?
Bella domanda.
Tanti padroni non sanno nemmeno loro di esserlo ma poi si scoprono potenti perche’ fanno e disfano a loro piacimento. Vedere come fu e da chi fu fatta l’italia.
Oggi si vede o no che il mondo si trasforma secondo certe volonta’ che non appartengono, sicuramente, agli ingabbiati detta sta massa, popolo..?
Trovati i pilastri della società umana si puo’ ben ragionare e distinguere bene le cose e vedere i protagonisti chi sono e cosa fanno, per tutti gli appunti.
Il compito dei filosofi dovrebbe essere quello di metterci almeno sull’attenzione, in guardia, da quegli invisibili personaggi che piu’ di chiamarli burattinai non saprei altro.
Poi loro, gli invisibili, affidano il compito di tener buoni gli ingabbiati, ai loro dipendenti che esemplifico chiamandoli LA BANDA DEI QUATTRO perche’ sono quattro le kosche importanti e inpegnate a che nessuno si ribelli allo STATO e dallo status quo.
La lusinga piu’ grande e’ di chiamare questo ordine in gabbia: DEMOCRAZIA.
Cosi’ tutti si sentono “cittadini sovrani”: ma se non decidono nulla da bravi schiavi, perche’ sono cosi’ felici e contenti di sottostare..?
La risposta e’ una sola: perche’ legittimano, col loro voto, spesso inutile (vedere gli eletti oggi usando una legge incostituzionale e con un fra kax di garanti in circolazione e strapagati), chi li tiene al guinzaglio.
Cosi’ tra i potenti e questi incaricati a tenerci buoni noi non abbiamo altra liberta’ che quella di PAGARE e TACERE o dire quel che piace al PADRONE.
Ovviamente dobbiamo mostrarci contenti del come si vive nella GABBIA con i fatti e per questo ballando e cantando: ne piu’ e ne meno dei canarini, in gabbia, appunto.
Se fosse vero che va bene la gabbia (lo stato) e noi li ci sentiamo protetti non potremmo farci le leggi..? Le regole per vivere liberi ma rispettosi del prossimo ivi rinchiuso come noi, nella gabbia..?
Qualcuno dira’: si sta gia’ facendo.
Vorrei sapere se e’ veramente vero che le leggi le vuole il popolo (gli ingabbiati) per suo uso e consumo.
Un problema tra i tanti da citare: la legittima difesa.
Perche’ tante scusanti per non darla..?
Chi comanda veramente nella GABBIA..?
Ecc. Ecc. Ecc..
Il mondo e’ stracolmo di gabbie e i padroni sono molto pochi e non si muove foglia che loro non vogliano.
Tutto e’ molto semplice e la complicazione viene prtoprio da lui: l’homo, mai stato sapiens sebbene va u Marte.
Auguri
Le cose stanno proprio come dice, signor Bandiera.