di GIANFRANCESCO RUGGERI
Vale infine la pena di sottolineare la “cattiveria” che contraddistingueva Gianfranco Miglio, ovviamente cattiveria dialettica, cattiveria del pensiero, tanto che lui stesso sosteneva di essere “nato carogna”, una cattiveria che personalmente considero una dote. Il suo discorrere ere libero da patemi, diceva quello pensava, in libertà, senza sofismi, senza mezze parole e soprattutto senza odiosi perbenismi e nauseabondi buonismi che appestano la nostra vita.
Celebre la sua suddivisione in due dell’Europa: “non è colpa di nessuno se il confine fra l’Europa di Carlomagno e quella di Maometto passa proprio sull’Appennino tosco-emiliano, tagliando in due la penisola italiana”. Altrettanto celebri le sue considerazioni antropologiche subito tacciate di razzismo: “quando ho costruito il modello di una repubblica mediterranea, cercando di vedere cosa differenzia l’antropologia delle stirpi mediterranee da quella delle stirpi europee, ho f