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Padoan e le avvisaglie di instabilità finanziaria futura

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di MATTEO CORSINI

Durante l’audizione in Parlamento relativa al Documento di Economia e Finanza, il ministro uscente dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha fatto riferimento alle incognite geopolitiche e anche all’ipotesi che “il quadro di stabilità finanziaria sia messo a repentaglio dagli elevati corsi azionari, i bassi differenziali di rendimento sui titoli corporate a reddito fisso e l’elevato indebitamento di alcuni comparti”.

Si tratta di preoccupazioni condivisibili, anche se Padoan non offre neppure un abbozzo di spiegazione sul perché questi pericoli alla stabilità finanziaria si stiano manifestando. Nulla dice sul fatto che l’aumento dei prezzi delle attività finanziarie e la compressione dei premi per il rischio siano attribuibili all’enorme incremento di base monetaria dovuto alle politiche monetarie ultraespansive dell’ultimo decennio.

Né dice che, ancorché non sia stato dichiarato esplicitamente (anzi, sia stato ripetutamente negato), il programma di quantitative easing della BCE sia servito in misura preponderante a ridurre artificialmente il costo del debito pubblico.

Padoan avrebbe potuto ammettere che l’unica voce di spesa realmente diminuita negli ultimi anni è quella per interessi sul debito pubblico, nonostante il debito in valore assoluto abbia continuato ad aumentare. Senza il Qe tutto questo non ci sarebbe stato. Last, but not least, proprio l’esaurimento del Qe renderà (più) problematica la sostenibilità del debito pubblico dell’Italia, il che è uno dei fattori di instabilità finanziaria che potrebbero manifestarsi in futuro.

In definitiva, dalla spiegazione di Padoan manca un dettaglio, che è però l’equivalente del proverbiale elefante nella cristalleria.

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1 COMMENT

  1. Per mettere ordine nei conti Economici del Paese, bisognerebbe sostituire tutti gli esperti in economia provenienti da scuole Italiane, con economisti provenienti da scuole elementari in cui la funzione primaria é fondata sul COST IMPROVENT, sul Produrre in Casa le nostre necessità, sul renderci indipendenti sull’ENERGIA, nell’eliminare i venditori di fumo, e soprattutto avere una Giustizia Uguale Per Tutti e non dover ricorrere al Tribunale Europeo per ottenere Giustizia. Un quadro più completo del Paese visto alla lente di ingrandimento, leggete la lettera inviata al presidente della repubblica italiana in: .

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