di ALESSANDRO MORANDINI
Venerdì 5 luglio a Padova si è tenuta la manifestazione a sostegno di Walter Onichini. Trecento persone presenti, appassionati oratori sul palco, sentimenti di contenuta indignazione e di composta rabbia tra i presenti, qualche fuori programma (uno straniero ubriaco si è infilato nel gruppo ed è stato immediatamente cacciato, la polizia ha avuto da ridire perché si intralciava il traffico). Poi terminate le solite discussioni, i lamenti, gli slogan, le critiche, gli entusiasmi, tutti a casa ed Onichini e sua moglie Sara a ringraziare educatamente i presenti e gli assenti per la solidarietà dimostrata.
Parole di fuoco tra gli oratori. “Ci dobbiamo ribellare” diceva uno; “Non possiamo più accettare” diceva un altro; accuse ai giudici, invocazioni all’unità del popolo veneto. Niente di nuovo, il solito repertorio da oratori indipendentisti: parole tanto giuste quanto inconcludenti (i presenti si chiedevano, sottovoce: “Ma se dobbiamo ribel