di MATTEO CORSINI
Leonardo Becchetti, professore di Economia Politica all’Università di Roma Tor Vergata è tra gli autori dei (farneticanti) testi in materia di economia elaborati dalla CEI, propone di usare la leva fiscale per obiettivi “socialmente etici”.
“Bisogna lavorare dal lato della domanda del consumatore, dello Stato e sulla fiscalità. Creando ad esempio un sistema di rating sociale, simile a quello dell'impronta di carbonio per l'inquinamento ambientale. Un esempio potrebbe essere l'acquisto di un prodotto al supermercato, dove un'indicazione precisa dei livelli di sfruttamento convincerebbe molti ad acquistare quello più socialmente etico. E lo Stato dovrebbe evitare di adottare la politica del massimo ribasso nelle gare d'appalto, ma esigere adeguatezza sociale e salariale dai fornitori; infine istituire una riforma dell'Iva che premia le filiere sostenibili con una tassazione al 10 per cento e punisce le altre, portandola al 30 per cento”.
Se quello
Tutte le forme di progressività fiscale sono una forma di violenza preventiva arbitraria al servizio di una presunta finalità etica meritevole del potere assoluto sull’uomo.
Il trionfo del continuo inganno dell’Anticristo. …Per chi crede
La CEI e la fede è da mo’ che fanno a cazzotti.
Non potrei essere più d’accordo: la CEI e la dottrina non combaciano (per fortuna!). Certo per me che sogno l’allenaza tra cattolicesimo e libertarismo (possibilissima e direi naturale) quei dementi socialisteggianti sono un flagello…